La federazione calcistica dell’Irlanda chiederà all’UEFA di escludere le squadre israeliane dalle competizioni internazionali

Sabato la federazione calcistica irlandese (FAI) ha approvato a larga maggioranza una mozione per chiedere alla UEFA, l’organizzazione che controlla il calcio a livello europeo, di sospendere le squadre israeliane dalle sue competizioni. È una proposta di cui si parla da tempo: l’obiettivo è fare pressione sul governo israeliano che negli ultimi due anni ha bombardato indiscriminatamente la Striscia di Gaza. Avevano avanzato richieste simili anche le federazioni di Norvegia e Turchia.
L’Irlanda è uno dei paesi più filopalestinesi d’Europa. Secondo la mozione, presentata su iniziativa della storica squadra dublinese Bohemian FC, Israele ha violato lo statuto della UEFA non contrastando il razzismo e facendo giocare le sue squadre nei territori palestinesi occupati. Secondo fonti di Reuters, lo scorso 10 ottobre la UEFA stava valutando di tenere un voto sull’esclusione di Israele, a cui era favorevole la maggior parte delle federazioni, ma tutto era saltato tutto con l’inizio del cessate il fuoco in Medio Oriente mediato dagli Stati Uniti.
Domenica i giornalisti hanno chiesto al presidente della FAI, Paul Cooke, se la nazionale irlandese accetterebbe comunque di giocare contro quella israeliana (come ha fatto di recente quella italiana) e lui ha risposto di sì.
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