Il presidente del Trentino sarà processato per il modo in cui venne ucciso l’orso M90
Il gip ha ordinato l'imputazione coatta di Maurizio Fugatti, accusato di maltrattamenti perché l'animale non fu sedato

Il giudice per le indagini preliminari (gip) di Trento ha disposto l’imputazione coatta del presidente della provincia autonoma, Maurizio Fugatti, per il reato di uccisione di animale con crudeltà o senza necessità, nel caso riguardante l’uccisione dell’orso M90: significa che verrà processato. Fugatti ordinò con un decreto l’abbattimento dell’orso nel 2024. Al momento dell’uccisione però l’orso non era stato sedato, e inoltre non erano presenti veterinari, come invece previsto dalle regole sulla gestione degli orsi in Trentino. Fugatti, della Lega, ha reso gli interventi contro orsi e lupi un tema centrale delle sue politiche.
Il gip ha chiesto anche l’iscrizione nel registro degli indagati di due funzionari provinciali coinvolti nell’abbattimento dell’orso.
L’orso M90 era considerato problematico perché aveva iniziato ad avvicinarsi alle persone con troppa confidenza e il 28 gennaio 2024 aveva inseguito due abitanti del comune di Mezzana. Dal settembre del 2023 gli era stato applicato un radiocollare, con cui la guardia forestale poteva seguire i suoi spostamenti, e nel 2024 Fugatti firmò l’ordinanza per il suo abbattimento. M90 fu ucciso poche ore dopo da una squadra di guardie forestali, il 6 febbraio 2024 in bassa Val di Sole, nella provincia di Trento. Non venne però ordinata la sua sedazione, e il modo in cui venne ucciso violava i parametri del Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace).
Secondo il gip il fatto che l’orso avesse un radiocollare rendeva più facile rintracciarlo e quindi sedarlo prima dell’uccisione. Durante l’abbattimento furono sparati tre colpi, due dei quali raggiunsero l’orso. L’autopsia ha certificato che morì dissanguato dopo una lunga agonia. Venerdì Fugatti ha sostenuto che il suo operato sia stato legittimo.
La procura di Trento, che ha seguito le indagini, aveva chiesto al gip di archiviare il caso. Il gip però non ha accettato la richiesta e ha disposto l’imputazione coatta di Fugatti, che obbliga la procura a esercitare l’azione penale. Una volta che la procura formulerà la richiesta di rinvio a giudizio il gip fisserà un’udienza preliminare, in cui il gup (giudice dell’udienza preliminare) deciderà se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio, e in quel caso inizierà la fase del dibattimento, oppure emettere una sentenza di non luogo a procedere e prosciogliere Fugatti (ma è una possibilità molto remota).
Il reato di uccisione di animale con crudeltà o senza necessità (regolato dall’articolo 544 bis del codice penale) è punibile con una multa fra i 5mila e i 30mila euro e con un periodo di reclusione fra i 6 mesi e i 3 anni. Se il fatto viene commesso prolungando volontariamente le sofferenze dell’animale la pena prevede una multa fra i 10mila e i 60mila euro e la reclusione da 1 a 4 anni.
– Leggi anche: In Trentino verranno messi nuovi cassonetti a prova di orso



