La Corte costituzionale ha stabilito che neanche i presidenti di regioni e province a statuto speciale possono candidarsi a un terzo mandato

La decisione della Corte costituzionale riguarda una legge del Trentino che permetteva di ricandidarsi al suo presidente Maurizio Fugatti, qui in una foto del 5 aprile (ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI)
La decisione della Corte costituzionale riguarda una legge del Trentino che permetteva di ricandidarsi al suo presidente Maurizio Fugatti, qui in una foto del 5 aprile (ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI)

La Corte costituzionale ha stabilito che i presidenti di regioni e province autonome a statuto speciale non possono candidarsi per un terzo mandato consecutivo, dichiarando illegittima una legge della provincia autonoma di Trento che invece permetteva di farlo. Questa legge avrebbe consentito all’attuale presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, della Lega e al secondo mandato, di candidarsi alle prossime elezioni, ma era stata impugnata dalla presidenza del Consiglio. Ora la Corte costituzionale ha accolto il ricorso.

La sentenza si inserisce in uno scontro politico sul terzo mandato che va avanti da mesi all’interno della maggioranza di governo, con la Lega da una parte e il resto della coalizione dall’altra, e che riguarda anche altre regioni. Ad aprile la Corte aveva già dichiarato incostituzionale una legge simile a quella di Trento per la Campania (che non è a statuto speciale). A giugno era poi fallito l’ultimo tentativo della Lega di introdurre la possibilità di un terzo mandato consecutivo per i presidenti di regione attraverso un emendamento a un disegno di legge che riguarda la composizione dei consigli regionali. La Lega ci teneva a introdurlo perché alle prossime elezioni ne avrebbe potuto beneficiare un presidente leghista, cioè il veneto Luca Zaia, che in verità è già al suo terzo mandato consecutivo.

In quanto provincia autonoma, quella di Trento in pratica si amministra come una regione.