In Belgio sono stati avvistati dei droni vicino ad aeroporti e basi militari
Come già successo di recente in altri paesi europei: non si sa da dove arrivino, ma gli scali di Bruxelles e Liegi sono stati chiusi per qualche ora

Martedì sera l’aeroporto di Bruxelles-Zaventem, il principale aeroporto del Belgio, e quello di Liegi, nell’est del paese, sono stati chiusi temporaneamente a causa della presenza di alcuni droni non identificati: un drone è stato avvistato all’aeroporto di Bruxelles poco prima delle 20, poi altri droni vicino all’aeroporto di Liegi. Nelle stesse ore ne sono stati segnalati intorno ad alcune basi militari, fra cui quella di Kleine-Brogel, nel nord del paese. Il ministero della Difesa non ha ancora commentato ufficialmente gli avvistamenti, mentre Skeyes, la compagnia responsabile del traffico aereo in Belgio, ha detto che le chiusure erano state decise «per precauzione» e che un’indagine è in corso.
Gli aeroporti di Liegi e di Bruxelles-Zaventem (che tra l’altro si trova molto vicino al quartier generale della NATO) sono rimasti chiusi circa un’ora e mezza, fra le 20 e le 21:30. I loro voli sono stati deviati verso altri aeroporti, incluso quello di Maastricht, nei Paesi Bassi e vicino al confine. Poco dopo la riapertura però sono stati rilevati altri droni e Skeyes ha chiuso tutto lo spazio aereo belga, mentre le autorità facevano dei controlli. Lo spazio aereo è stato infine riaperto intorno alle 23:20.
Negli ultimi due mesi diversi aeroporti europei, fra cui quelli di Monaco di Baviera, Copenaghen, Oslo e Aalborg, erano stati costretti a sospendere i voli a causa di avvistamenti di droni non identificati, che erano poi stati attribuiti alla Russia. Al momento non è noto se Bruxelles rientri in questi casi, ma nell’ultima settimana dei droni erano stati segnalati intorno ad altri due aeroporti e a tre basi militari.
A preoccupare particolarmente erano stati gli avvistamenti, per tre notti di fila, di droni nei pressi della base di Kleine-Brogel. Il ministro della Difesa belga Theo Francken aveva parlato di una «missione mirata» e di una possibile operazione di spionaggio, senza però nominare esplicitamente la Russia.
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