Israele dice che gli ultimi 3 corpi consegnati da Hamas non sono di nessuno degli ostaggi morti

Miliziani di Hamas recuperano un corpo a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, 28 ottobre 2025 (AP Photo/Jehad Alshrafi)
Miliziani di Hamas recuperano un corpo a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, 28 ottobre 2025 (AP Photo/Jehad Alshrafi)

Secondo un esame preliminare dell’Istituto di medicina forense di Tel Aviv, i corpi consegnati venerdì da Hamas al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), e successivamente portati in Israele dall’esercito, non appartengono a nessuno degli 11 ostaggi morti dopo il rapimento del 7 ottobre 2023 da parte del gruppo radicale palestinese. Non è chiaro a chi potrebbero appartenere, ma prima della consegna l’esercito israeliano aveva detto che potrebbe trattarsi di altri resti di persone le cui salme erano già state parzialmente restituite o recuperate da Israele in passato, come era accaduto con i resti dell’ostaggio Ofir Tzarfati.

Localizzare i corpi sotto le macerie causate da due anni di bombardamenti israeliani è un compito piuttosto complicato, che finora ha ritardato la consegna dei corpi e creato problemi alla tenuta del cessate il fuoco: Hamas avrebbe dovuto restituirne 28 ma finora ne ha restituiti solo 17 accertati. L’identificazione dei corpi è un problema non solo per gli ostaggi, ma anche per i palestinesi: gli accordi prevedono che per ogni ostaggio morto restituito da Hamas, Israele restituisca i corpi di 15 palestinesi detenuti in Israele. Finora ne ha restituiti 225 (quindi meno del previsto), ma solo 75 sono stati identificati, perché nella Striscia di Gaza mancano strutture e strumentazione adeguate.