Il tira e molla sulla gestione di Largo Maradona, a Napoli
Nelle ultime due settimane lo spiazzo attorno al celebre murale era stato ”chiuso“, ora il comune dice di aver trovato una soluzione

Largo Maradona non esiste ufficialmente nella toponomastica della città di Napoli, ma chiunque ci viva o la visiti sa perfettamente dov’è. È uno spiazzo di proprietà privata in via Emanuele De Deo, nei Quartieri Spagnoli, dove c’è il famoso murale che raffigura Diego Armando Maradona, il calciatore argentino che ha giocato al Napoli negli anni più importanti della sua carriera, vincendo tantissimo e diventando un simbolo della città. Dalla sua morte nel 2020 questo posto è diventato una sorta di luogo di culto non solo per i tifosi del Napoli, ma anche per tutte le migliaia di turisti che ogni giorno lo visitano e ci comprano cibo e souvenir.
Giovedì Largo Maradona ha riaperto dopo due settimane tumultuose: a metà ottobre infatti alcuni negozi erano stati sequestrati dalle forze dell’ordine, che avevano riscontrato molte irregolarità. Sebbene fosse una questione nota da tempo, questo intervento aveva generato molte tensioni: i commercianti per protesta avevano coperto la zona con dei teli creando grande delusione tra i turisti. Ora il proprietario della zona, gli esercenti e il comune hanno raggiunto un accordo per la regolarizzazione dell’area.
Fino alla morte di Maradona nel 2020 lo spiazzo su cui si affaccia il murale era un parcheggio privato, e non veniva trattato con particolare attenzione. Il murale fu dipinto nel 1990, anno in cui il Napoli vinse il secondo scudetto in pochi anni, grazie soprattutto a Maradona. L’opera è di Mario Filardi, che nel 1990 aveva 23 anni, e fu voluta da Antonio Esposito, proprietario dell’edificio.

Il murale di Maradona nel 2016, prima del restauro (ANSA/CESARE ABBATE)
Essendo stato realizzato con della semplice vernice, nel corso degli anni si è sbiadito e nel 1998, nel punto in cui si trova il volto di Maradona, fu aperta una finestra. Nel 2016 l’opera è stata restaurata e nell’ottobre del 2017 lo street artist argentino Francisco Bosoletti ha disegnato nuovamente il volto di Maradona nel murale, sulla finestra. Alla morte di Maradona nel 2020 moltissime persone si radunarono qui per rendergli omaggio, e da quel momento il dipinto è diventato una delle principali mete turistiche della città, conosciuta proprio come Largo Maradona: ora ci sono chioschi che vendono bibite e souvenir, mentre i muri degli edifici circostanti sono tappezzati di immagini dei calciatori del Napoli, che intanto dalla morte di Maradona ha vinto due scudetti molto celebrati.

(Alessandro Garofalo/LaPresse)
Largo Maradona è diventato un po’ il simbolo del riscatto turistico di Napoli e dei Quartieri Spagnoli: fino a qualche anno fa Napoli era per i turisti più un luogo di passaggio per andare altrove, come in Costiera Amalfitana e a Pompei, e i Quartieri Spagnoli erano una zona con una brutta fama. La criminalità c’è ancora, ma la percezione di pericolo è molto diminuita. Il rapido sviluppo turistico della zona non è stato però governato in modo appropriato, e in Largo Maradona gli esercenti dei vari negozi di gadget, cibo e bevande non operavano sempre in regola.
Il 14 ottobre i vigili hanno fatto dei controlli a sorpresa. Hanno trovato molte irregolarità, da cui hanno deciso il sequestro di due esercizi commerciali e cinque carretti di ambulanti senza autorizzazioni: a ognuno di questi è stata data una multa di 5mila euro. I vigili hanno anche sequestrato gadget e magliette, e hanno coperto una parte dello spiazzo dove sono esposti vari cimeli e statuette dedicate a Maradona. In un esercizio commerciale è stato scoperto che il titolare rubava l’energia elettrica grazie a un allaccio abusivo.
Esposito, il proprietario di Largo Maradona detto anche Bostik, che è anche gestore di alcune attività commerciali, ha detto alla stampa locale che erano anni che chiedevano le licenze al comune, senza mai ottenere risposta. Per protesta dopo i sequestri ha coperto lo spiazzo e gran parte del murale con dei grandi teli blu: «O mi mettono a posto o io non riapro più».
L’avvocato di Esposito Angelo Pisani ha precisato a NapoliToday che gli esercenti di Largo Maradona hanno una licenza per commercio itinerante: significa che i carretti dovrebbero muoversi, ma nella realtà sono sempre fermi nello spiazzo. «Il comune pretende che il furgoncino, ogni tre ore, vada in giro per le strade. Impossibile», dice Pisani. Largo Maradona è infatti sempre pieno di gente, ed è molto difficile spostarsi per le persone, figuriamoci per i carretti, che da tempo hanno chiesto l’autorizzazione per avere una sede fissa.
Nei giorni successivi ai sequestri ci sono stati incontri tra i commercianti e il comune per cercare di trovare una soluzione, che era però complicata dal fatto che Largo Maradona si trova su luogo privato, e che per questo la concessione di licenze commerciali richiede procedure molto più lunghe e laboriose. Il problema non era poi solo di licenze, ma anche di viabilità. Il grande afflusso di turisti ha creato la necessità di rivedere i percorsi della zona, di garantire un’area pedonale e allo stesso tempo il passaggio per i mezzi di soccorso.
Tutte queste complicazioni avevano reso molto difficile trovare già negli scorsi anni una soluzione, e hanno complicato anche le trattative tra comune e commercianti in queste due settimane, in cui Largo Maradona è sempre rimasto coperto dai teli. In un momento di particolare tensione i commercianti hanno anche coperto il volto di Maradona con un lenzuolo, in segno di protesta.

(ANSA/CIRO FUSCO)
Giovedì è stato infine raggiunto un accordo, sancito poi con la visita del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi in Largo Maradona. Non ci sono ancora molti dettagli, ma Manfredi ha detto che sarà avviata una procedura tra comune di Napoli e Camera di commercio, che porterà all’affidamento dell’area al comune così da poterlo rendere di «pubblica fruizione». A quel punto dovrebbe diventare più facile definire le autorizzazioni, le licenze commerciali degli esercenti, e anche risolvere la questione della viabilità. L’accordo è stato fatto il giorno del compleanno di Maradona, il 30 ottobre.
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