La grande manifestazione per l’anniversario dell’incidente di Novi Sad, in Serbia
Decine di migliaia di persone sono arrivate nella città dove un anno fa crollò la tettoia che diede inizio all'eccezionale ondata di proteste contro il governo

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Il primo novembre del 2024 una tettoia della stazione ferroviaria di Novi Sad, nel nord della Serbia, crollò all’improvviso. Dodici persone vennero uccise sul colpo, altre 4 morirono successivamente in ospedale per le ferite riportate; una è ancora in ospedale, in condizioni gravi. La maggior parte delle persone che morirono era molto giovane: le più piccole avevano 6 e 10 anni; la più anziana era nata nel 1947.
Sabato a Novi Sad, che è la seconda città più grande del paese dopo la capitale Belgrado, decine di migliaia di persone sono confluite da varie parti della Serbia per ricordare quel giorno, a un anno dall’incidente e dall’inizio delle molte proteste contro il governo che seguirono. L’incidente di Novi Sad ebbe infatti un impatto eccezionale sull’opinione pubblica serba e fin da subito fu ritenuto un caso emblematico della diffusa corruzione e negligenza del governo, e più in generale della scarsa trasparenza degli appalti pubblici.
Sabato alcune persone sono arrivate in città a piedi, da Belgrado o da Novi Pazar, avendo marciato anche per diversi giorni. Alle 11:52, l’orario in cui crollò la tettoia, la folla ha fatto 16 minuti di silenzio – uno per ciascuna vittima. Le persone hanno lasciato fiori e messaggi. Molti dei partecipanti erano giovani e studenti, la categoria che più di ogni altra ha partecipato e guidato le estese proteste contro il governo che erano scaturite dopo il crollo della tettoia. I manifestanti hanno chiesto le dimissioni del governo ed elezioni anticipate.
Quelle iniziate un anno fa sono le più ampie proteste antigovernative in Serbia degli ultimi trent’anni, e sono anche un grosso problema per il presidente Aleksandar Vučić, accusato tra le altre cose di averle fatte reprimere con la forza, arrestando i manifestanti e disperdendo la folla con metodi illegali. Gli studenti hanno detto di aver intenzione di presentarsi alle prossime elezioni con liste indipendenti, non legate a nessun partito, e secondo alcuni sondaggi avrebbero una speranza di vincere, tanto è il malcontento verso l’attuale governo. In Serbia le elezioni sono storicamente vinte dal partito di Vučić, il Partito Progressista Serbo (SNS), con diffuse irregolarità.
Intanto le indagini sul crollo della tettoia avevano portato all’accusa formale contro 13 persone, incluso il ministro dei Lavori pubblici, Goran Vesić, che si è dimesso ed è anche stato arrestato (per poi essere rilasciato). Le accuse però sono poi state respinte da un tribunale e non è ancora iniziato un processo. A gennaio si è anche dimesso il primo ministro Miloš Vučević, e ciononostante le proteste sono proseguite.





















