Forse si è capito da dove viene la puzza in certe zone di Genova
I residenti si lamentano da due mesi ed è intervenuta anche la procura

Da quasi due mesi a Genova i residenti del quartiere Foce, che si affaccia sul mare a est del centro storico, si lamentano di una forte puzza per le strade, descrivendola come simile a quella di uova marce. Adesso, dopo settimane di speculazioni e il coinvolgimento della procura, forse si è capito da dove arriva questo odore così spiacevole. Potrebbe essere acido solfidrico e potrebbe provenire dal depuratore di Punta Vagno, un impianto che serve a ripulire le acque di scarico e che si trova appunto al quartiere Foce.
L’assessora comunale all’Ambiente Silvia Pericu ha spiegato che il 23 ottobre l’acido solfidrico è stato rilevato nelle aree del depuratore in concentrazioni elevate da esami condotti sia dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure (ARPAL) sia dai Vigili del Fuoco. Ha aggiunto che l’acido solfidrico è il «massimo indiziato» ma non l’unico e che verranno fatte altre verifiche. Pericu ha detto che verrà monitorata la presenza di sostanze chimiche nell’aria anche per una questione di salute pubblica: l’acido solfidrico è un gas tossico ed esplosivo, ma come ha specificato l’assessora «in ambiente confinato è pericoloso. In area aperta invece si disperde». Per questa ragione sarà installata una centralina per il monitoraggio in via Nizza, e l’Azienda sanitaria locale (ASL) ha disposto che i lavoratori dovranno accedere al depuratore con dispositivi di protezione come mascherine e respiratori.
La vicenda era iniziata lo scorso 2 settembre, quando sui social molti residenti della Foce avevano cominciato a lamentarsi di sentire un cattivo odore per le strade tanto da essere costretti in certi giorni a chiudere le finestre per alcune ore. La presidente del municipio Medio Levante di cui fa parte la Foce, Anna Palmieri, aveva spiegato che i miasmi si sentivano «a macchia di leopardo», e non sempre nella stessa zona. Stando ai racconti dei residenti, l’odore di uova marce si sentiva in alcuni giorni anche nel vicino quartiere Albaro e nei dintorni. Palmieri aveva detto che loro si erano subito mobilitati per cercare di capire da dove provenisse, ma inizialmente la società che gestisce il depuratore di Punta Vagno, Ireti, aveva escluso che potesse venire da lì.
Il depuratore di Punta Vagno si trova nella località chiamata appunto Punta Vagno: è una struttura coperta in riva al mare e raccoglie le acque reflue anche dei comuni di Bargagli e Davagna. Le acque reflue sono acque di scarico, sia domestiche che industriali, che devono essere ripulite da sostanze organiche, materiali inquinanti, batteri e altri contaminanti, prima che vengano rimesse in fiumi, laghi e mari. Come molti altri impianti di depurazione in Italia, il depuratore di Punta Vagno è vecchio (è in funzione dagli anni Ottanta) e dovrà essere ammodernato. Il progetto era stato annunciato nel 2024, ma i lavori devono ancora iniziare.
A fine settembre sulla vicenda, a cui si era cominciato a interessare anche il comune di Genova, è intervenuta anche la procura, che ha aperto un fascicolo cosiddetto “modello 45”, usato per atti che non costituiscono notizie di reato, per provare con ARPAL e ASL a individuare l’origine dei cattivi odori. Fino a poche settimane fa si era detto che il depuratore di Punta Vagno non c’entrava, nonostante i molti sospetti che circolavano tra i residenti, e si era ipotizzato che potesse arrivare dai tombini o dalle tubature.
La scorsa settimana però la procura aveva convocato un incontro con il comune per dare aggiornamenti sui miasmi alla Foce, al termine del quale il comune aveva intimato a Ireti di «intervenire immediatamente per fermare la causa delle emissioni e ripristinare le condizioni di normale esercizio del depuratore». Nella nota del comune non veniva specificato quale sostanza potesse essere coinvolta, cosa che l’assessora Pericu ha comunicato ieri. Il procuratore di Genova Nicola Piacente aveva poi specificato che l’impianto non era stato sequestrato anche perché «il rimedio sarebbe peggiore del male, in quanto avrebbe neutralizzato tutti i processi di depurazione della città di Genova». È tuttavia da accertare che il cattivo odore sia dovuto effettivamente a emissioni di acido solfidrico, o soltanto a quelle, e da cosa queste siano state causate con precisione.



