• Mondo
  • Venerdì 31 ottobre 2025

Il primo trattato in Australia per dare più rappresentanza alle persone aborigene

Lo ha approvato lo stato del Victoria: creerà un'assemblea che potrà influenzare le leggi locali

Una manifestazione per i diritti degli aborigeni australiani davanti alla sede del parlamento del Victoria a Melbourne, l'11 luglio 2025. Le bandiere nere, gialle e rosse rappresentano le popolazioni aborigene (Ye Myo Khant/SOPA Images via ZUMA Press Wire)
Una manifestazione per i diritti degli aborigeni australiani davanti alla sede del parlamento del Victoria a Melbourne, l'11 luglio 2025. Le bandiere nere, gialle e rosse rappresentano le popolazioni aborigene (Ye Myo Khant/SOPA Images via ZUMA Press Wire)
Caricamento player

Il parlamento del Victoria, uno dei 6 stati federati dell’Australia, ha approvato un trattato con le popolazioni aborigene del suo territorio, cioè i discendenti delle persone che abitavano l’Australia prima della colonizzazione europea (iniziata a fine Settecento). Trattati di questo tipo sono richiesti da tempo dagli attivisti per i diritti delle popolazioni aborigene. Finora però non ne era mai stato approvato nessuno, né al livello del governo federale né a quello degli stati federati.

Il trattato riconosce le popolazioni aborigene come le proprietarie tradizionali del territorio (un principio negato per la maggior parte della storia australiana), e serve a regolare i loro rapporti con le istituzioni: prevede l’istituzione di un organo di autogoverno eletto democraticamente dalle persone aborigene, chiamato Gellung Warl (un’espressione che significa “punta di lancia”, in una delle lingue aborigene locali). Il Gellung Warl rappresenterà le popolazioni aborigene e avrà il potere di influenzare il governo statale.

Le politiche iniziate nel periodo coloniale e proseguite dopo l’indipendenza dell’Australia hanno distrutto quasi completamente lo stile di vita tradizionale e la cultura delle popolazioni aborigene, che subiscono una forte emarginazione sociale e pregiudizi razziali. Spesso vivono in condizioni di degrado e hanno un’aspettativa di vita inferiore a quella del resto degli australiani.

Le persone che si identificano come aborigene in Australia sono quasi un milione (il 3,8 per cento della popolazione totale), 78mila delle quali vivono in Victoria (l’1 per cento degli abitanti dello stato). Il governo e la popolazione australiani hanno iniziato solo negli ultimi decenni a riconoscere parzialmente i danni provocati da secoli di colonizzazione: il trattato del Victoria si inserisce in questo processo. Il trattato è stato sostenuto dal governo statale di centrosinistra, mentre l’opposizione ha detto che se andrà al governo dopo le prossime elezioni uno dei suoi primi atti sarà revocare il trattato.

Il Gellung Warl sarà di fatto costituito dall’Assemblea delle prime popolazioni, che esiste già, e da altre due commissioni create dal trattato. L’Assemblea è un parlamento elettivo (oltre 7mila persone sono registrate per votare, e alle elezioni del 2023 lo fecero in 4.200) che ora servirà a consigliare il parlamento statale del Victoria sulle questioni che riguardano le persone aborigene, e potrà interagire con tutti i livelli dell’amministrazione, la polizia e i servizi sociali dello stato.

Le due commissioni si chiamano entrambe con espressioni delle lingue aborigene parlate nello stato: una è la Nyerna Yoorrook Telkuna (in lingua wamba wamba significa “ascolta, verità, fai del bene”), una “commissione per la verità” che ha lo scopo di raccogliere informazioni e raccontare gli abusi subiti in passato dalle persone aborigene per via delle istituzioni australiane. L’altra si chiama Nginma Ngainga Wara (in lingua wadi wadi significa “farai”): monitorerà l’impatto delle leggi statali sulle persone aborigene, e potrà aprire inchieste e fare raccomandazioni per rimuovere ciò che considera pregiudizi razziali dalle leggi del Victoria. Si tratta comunque in tutti i casi di organi consultivi che non potranno produrre autonomamente leggi o altre misure.

Il Gellung Warl ricorda per certi versi un’istituzione che il governo federale di centrosinistra aveva progettato di introdurre a livello nazionale nel 2023, che a sua volta avrebbe dovuto funzionare come un organo consultivo per il parlamento e le istituzioni nazionali sulle questioni di interesse per la popolazione aborigena. Il progetto, che includeva anche l’introduzione nella Costituzione di un riconoscimento del ruolo storico delle persone aborigene ma che non era un trattato come quello del Victoria, venne però respinto nettamente con un referendum.