• Italia
  • Martedì 28 ottobre 2025

Un femminicidio come molti altri

A Castelnuovo del Garda una donna è stata uccisa da un uomo che l'aveva già maltrattata, e che in teoria doveva indossare un braccialetto elettronico

I carabinieri durante le indagini a Castelnuovo del Garda, dove è avvenuto il femminicidio, 28 ottobre 2025 (ANSA/Ufficio stampa Carabinieri)
I carabinieri durante le indagini a Castelnuovo del Garda, dove è avvenuto il femminicidio, 28 ottobre 2025 (ANSA/Ufficio stampa Carabinieri)
Caricamento player

Una donna è stata uccisa dall’uomo con cui viveva a Castelnuovo del Garda, in provincia di Verona, e con il quale aveva avuto una relazione, non è chiaro se ancora in corso. La donna aveva 33 anni e si chiamava Jessica Stapazzolo Custodio de Lima. L’uomo ha 41 anni, si chiama Douglas Reis Pedroso e ha confessato l’omicidio. Entrambi sono brasiliani.

Per via di violenze già commesse nei confronti di Stapazzolo Custodio de Lima, l’uomo avrebbe dovuto indossare il braccialetto elettronico. Al momento del fermo però non lo aveva addosso. L’apparecchio che era stato consegnato a Stapazzolo Custodio de Lima per monitorare la distanza da quello di Reis Pedroso è stato invece ritrovato nel garage dell’abitazione della madre di lei.

– Leggi anche: Perché i braccialetti elettronici “antistalking” non funzionano

I carabinieri hanno fatto sapere che è stato l’uomo, nella notte fra lunedì e martedì, a chiamarli «manifestando intenti suicidari». Poco dopo la sua confessione è stato trovato il corpo della donna. La dinamica del femminicidio non è ancora stata chiarita. All’interno della macchina di Reis Pedroso è stato trovato un coltello.

I giornali locali scrivono che la donna in passato aveva già chiamato i carabinieri per maltrattamenti domestici e che poi aveva ritirato la denuncia. Non è una cosa anomala, anzi: chi si occupa di violenza maschile sa che le donne che l’hanno subita molto spesso decidono di ritrattare, di ridimensionare le proprie dichiarazioni iniziali o di rinunciare alla denuncia contro l’autore del reato. Alla base di queste decisioni ci sono delle motivazioni ben precise, come avevamo spiegato qui. Qui invece avevamo spiegato perché spesso i braccialetti elettronici usati in casi del genere funzionano poco e male.

Reis Pedroso aveva diversi precedenti penali: maltrattamenti, lesioni volontarie e anche violenza sessuale a danno della sorella della donna uccisa. Il 21 aprile del 2025 i carabinieri lo avevano arrestato in flagranza di reato per l’ennesima aggressione contro Jessica Stapazzolo Custodio de Lima. Il giudice, su richiesta della procura, ne aveva dunque convalidato l’arresto e aveva deciso di approvare nei suoi confronti delle misure cautelari. Dal 23 aprile quindi l’uomo aveva il divieto di avvicinarsi a Jessica Stapazzolo Custodio de Lima e ai luoghi da lei frequentati. Il braccialetto elettronico gli era stato installato il 19 maggio. A settembre inoltre per tutti questi fatti era stato chiesto il suo rinvio a giudizio.

In Italia i dati istituzionali sugli omicidi vengono raccolti dal ministero dell’Interno ogni tre mesi in modo che possano essere scorporati in base al rapporto tra autore e vittima, dando un’idea del fenomeno.

Il rapporto più recente, relativo al periodo che va dal primo gennaio al 30 settembre, dice che sono stati registrati 73 omicidi di donne, che di queste 60 sono state uccise in ambito familiare/affettivo e che 44 sono state uccise dal partner o ex partner. Per le altre, la relazione con la vittima era figlio, padre, amico dei figli, amico, conoscente o altro parente. I numeri dell’Osservatorio nazionale del movimento femminista “Non Una Di Meno”, che registra gli eventi riportati dai media dal 2020, che viene aggiornato l’8 di ogni mese e che sempre più spesso viene citato anche a livello istituzionale, dicono che dall’inizio dell’anno i femminicidi sono stati 70 e che ci sono stati almeno altri 62 tentati femminicidi riportati nelle cronache locali.

***

Se hai bisogno di aiuto o sostegno qui c’è l’elenco di tutti i numeri telefonici dei centri antiviolenza della rete Di.Re. È anche possibile chiamare il numero antiviolenza e stalking 1522, gratuito, attivo 24 ore su 24 con un’accoglienza disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. In entrambi i casi si riceveranno indicazioni da persone che hanno l’esperienza e la formazione più completa per occuparsi di questa questione. È anche possibile, di fronte a una situazione di emergenza, chiamare i carabinieri o la polizia al 112.