L’OMS ha chiuso 2.000 strutture sanitarie perché i paesi membri hanno ridotto i fondi per gli aiuti internazionali

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha detto di aver dovuto chiudere 2.000 strutture sanitarie e ridurre le operazioni in altre 5.600 a causa di una diminuzione del 40 per cento del suo budget rispetto all’anno scorso, dovuto al calo dei finanziamenti da parte dei suoi paesi membri. Durante una conferenza stampa mercoledì Teresa Zakaria, responsabile delle azioni umanitarie e degli interventi in caso di catastrofe dell’OMS, ha detto che le chiusure limiteranno l’accesso ai servizi sanitari per 53 milioni di persone in molti paesi.
Già a giugno l’OMS aveva previsto un calo dei finanziamenti, in gran parte dovuto alla decisione degli Stati Uniti di ridurre i propri e, dal 2026, di uscire dall’organizzazione. Tra il 2022 e il 2023 gli Stati Uniti avevano coperto circa il 20 per cento del budget dell’OMS, con circa 110 milioni di dollari di contributi obbligatori e 1,1 miliardi di donazioni volontarie. Negli scorsi mesi anche il Regno Unito aveva annunciato una grossa riduzione dei fondi per gli aiuti internazionali. Nel corso della conferenza stampa il presidente dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha detto che sul calo del budget hanno inciso riduzioni da parte di diversi paesi, ma senza specificare quali.


