L’inchiesta sul progetto militare segreto russo “Harmony”
La Russia ha costruito per anni un sistema di difesa per i suoi sottomarini nucleari nel mare di Barents, hanno raccontato diversi giornali

Per oltre dieci anni la Russia ha acquistato in modo illecito tecnologie occidentali molto avanzate per costruire una rete di sicurezza e spionaggio a difesa dei propri sottomarini nucleari nel mare di Barents. Lo ha rivelato un’inchiesta internazionale condotta da oltre dieci giornali, tra cui Le Monde, il Washington Post e L’Espresso.
L’inchiesta è basata sullo studio di documenti finanziari e giuridici, sia privati sia pubblici, e sulle interviste con aziende ed esperti militari. In base a queste informazioni, i giornali scrivono che la Russia ha costruito un progetto militare segreto, noto come “Harmony”, acquistando da paesi occidentali varie tecnologie “dual-use”, ossia indicate come civili ma che possono anche essere sfruttate per scopi militari.
Il progetto è iniziato nel 2012 e proseguito almeno fino al 2024: era quindi in corso quando la Russia annesse illegittimamente la Crimea, nel 2014, e quando iniziò l’invasione su larga scala dell’Ucraina, nel febbraio del 2022. In questi anni, tramite un’intricata rete di società di facciata e transazioni finanziarie ben poco trasparenti, la Russia ha acquistato migliaia di chilometri di cavi in fibra ottica, sensori di posizionamento acustici ad alta precisione, antenne e droni capaci di operare a una profondità di 3mila metri, tra le altre cose.

Vladimir Putin visita la base operativa di Atomflot, che si occupa dei rompighiaccio a propulsione nucleare a Murmansk, il 27 marzo del 2025 (Gavriil Grigorov, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
Li ha usati per creare un sistema in grado di proteggere i propri sottomarini nucleari posizionati nell’Artico, equipaggiati con missili balistici: servono principalmente come deterrenti, ma potrebbero essere usati in caso di guerra o attacco. I sistemi di difesa formano una sorta di barriera semicircolare intorno alla zona di Murmansk e Novaya Zemlya, e permettono di sorvegliare i movimenti nella zona delle navi o dei sottomarini di paesi NATO. Il Washington Post scrive che qualsiasi sottomarino occidentale che supera la barriera potrebbe essere localizzato.
Gli acquisti delle tecnologie occidentali erano gestiti in ultima istanza da una società con sede a Cipro, un paese dell’Unione Europea noto per i suoi legami economici con la Russia e per le regole fiscali piuttosto lasche. La compagnia si chiama Mostrello Commercial Limited, fu fondata nel 2011 e si presenta come un’azienda del settore dei cavi sottomarini in fibra ottica. In realtà si occupava di gestire i traffici russi per il progetto “Harmony”: acquistava le tecnologie dalle varie aziende occidentali e le inviava ai siti militari intorno alla zona di Murmansk. Tra il 2012 e il 2024 ha acquistato merci per oltre 50 milioni di euro.
Mostrello fa capo a sua volta all’azienda russa Upravlenie Transportnyh Perevozok, guidata da Alexey Strelchenko, un milionario russo considerato una delle persone principali coinvolte nel progetto “Harmony” e posto sotto sanzioni dagli Stati Uniti.
Le attività di Mostrello sono diventate più chiare da quando, lo scorso luglio, le autorità giudiziarie tedesche hanno condannato un cittadino russo accusato di agire come intermediario tra Mostrello e le compagnie occidentali (le indagini erano partite dopo una soffiata della CIA, la principale agenzia di intelligence statunitense per l’estero). Contattate dai giornali, le aziende occidentali che hanno fatto affari con Mostrello hanno detto di aver sempre agito legalmente.



