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  • Mercoledì 22 ottobre 2025

Alla fine Villarreal-Barcellona non si farà negli Stati Uniti

Dopo varie proteste e i goffi tentativi di nasconderle; Milan-Como sarà quindi la prima partita di un campionato europeo di calcio giocata all'estero

I giocatori delle squadre spagnole del Villarreal e del Real Betis durante i primi 15 secondi della loro partita di campionati, fermi per protesta contro la partita di Liga a Miami, 20 ottobre 2025 (Aitor Alcalde/Getty Images)
I giocatori delle squadre spagnole Villarreal e Real Betis durante i primi 15 secondi della loro partita di campionato, fermi per protestare contro la partita di Liga a Miami, 18 ottobre 2025 (Aitor Alcalde/Getty Images)
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La partita di Liga (il campionato spagnolo di calcio) tra Villarreal e Barcellona non si giocherà più a Miami, in Florida, come invece era stato stabilito in precedenza. Lo hanno detto la Liga e Relevent, la società promotrice dell’evento, spiegando che non ci sarebbe stato abbastanza tempo per organizzarla «data l’attuale incertezza in Spagna». Con “incertezza” intendono le numerose proteste contro l’idea di disputare una partita di campionato negli Stati Uniti; proteste che la Liga ha cercato, in modo piuttosto maldestro, di minimizzare.

È una decisione significativa anche per il campionato italiano, dato che anch’esso intende – tra svariate opposizioni – far giocare una partita all’estero: quella tra Milan e Como, che vorrebbe fare a Perth, in Australia (e che salvo improvvisi cambi di rotta si farà davvero lì).

La proposta di giocare negli Stati Uniti Villarreal-Barcellona (prevista per il 20 o 21 dicembre a Villarreal) era stata della Liga. Voleva organizzare la partita nello stadio dei Miami Dolphins, la squadra di football americano di proprietà del miliardario Stephen Ross. Ross è anche il fondatore di Relevent, che detiene i diritti commerciali e televisivi del campionato spagnolo negli Stati Uniti. Miami è anche il posto in cui gioca Lionel Messi (nell’Inter Miami), il calciatore più forte e famoso della storia del Barcellona, e la città degli Stati Uniti in cui più persone parlano spagnolo.

L'Hard Rock Stadium di Miami, lo stadio dei Dolphins che avrebbe dovuto ospitare Villareal-Barcellona, 14 marzo 2024 (Cliff Hawkins - FIFA/FIFA via Getty Images)

L’Hard Rock Stadium di Miami, lo stadio dei Dolphins che avrebbe dovuto ospitare Villarreal-Barcellona, 14 marzo 2024 (Cliff Hawkins – FIFA/FIFA via Getty Images)

La Liga aveva già provato a far giocare una sua partita a Miami nel 2018, ma allora non aveva ottenuto l’appoggio di nessuna istituzione calcistica. Questa volta, invece, il sostegno c’è stato. Ad agosto la proposta era stata approvata dalla Federazione spagnola di calcio e il 6 ottobre aveva ricevuto anche il via libera della UEFA, l’organizzazione che regola il calcio europeo. L’approvazione della UEFA, che ha riguardato anche Milan-Como a Perth, era stata ambigua: il presidente Aleksander Čeferin ha detto che non avrebbe dovuto creare nessun precedente e che le partite di campionato devono disputarsi nel paese d’interesse. Era stata insomma una deroga in via eccezionale.

Nello sport capita con sempre maggior frequenza che una o più partite di un torneo o di un campionato nazionale si giochino da tutt’altra parte. Sono anni, per esempio, che la Supercoppa italiana si tiene in Arabia Saudita, e in Europa si sono spesso giocate partite di NBA o di NFL, cioè i campionati statunitensi di basket e football.

Ma una partita di un importante campionato europeo di calcio non si è mai giocata all’estero. Nel calcio europeo, dopotutto, fa parte dell’equilibrio della competizione che ogni squadra giochi metà delle partite in casa e metà in trasferta, e spostarne una all’estero comprometterebbe questo principio. L’NBA, per esempio, è un caso diverso: lì i giocatori viaggiano spesso da una parte all’altra degli Stati Uniti e raramente una singola partita di regular season (la prima parte di campionato) ha un impatto decisivo, perché se ne giocano 82 e il titolo si assegna poi ai playoff.

Di conseguenza in Spagna ci sono state numerose proteste – molte più che in Italia – contro la partita di Miami. Da parte dei tifosi, per i quali sarebbe stato difficilissimo vedere la partita allo stadio; e dei calciatori, che spesso si lamentano di giocare tante partite e riposarsi poco e per i quali questo poteva rappresentare un precedente pericoloso.

Durante l’ultima giornata di campionato tutti i giocatori sono rimasti fermi per i primi 15 secondi di partita. Per oscurare la protesta, la Liga ha chiesto alle emittenti televisive di far vedere l’esterno degli stadi fino alla ripresa del gioco. È stato un tentativo un po’ goffo, dato che dentro gli stadi ci sono, tra le altre cose, decine di migliaia di persone con cellulari a portata di mano.

In Spagna è stata molto rilevante anche l’opposizione del Real Madrid, la squadra più importante e prestigiosa del calcio spagnolo ed europeo. Già ad agosto aveva richiesto un intervento della FIFA (l’organizzazione che regola il calcio a livello mondiale) perché cancellasse la partita di Miami. Pochi giorni fa aveva chiesto anche al Consiglio Superiore dello Sport (un organo del ministero della Cultura spagnolo) di opporsi, sostenendo che la partita a Miami «falserebbe la competizione».

Dietro questa forte presa di posizione c’è anche la lunga rivalità politica e istituzionale tra il presidente del Real Madrid, Florentino Pérez, e il presidente della Liga, Javier Tebas. Tra le altre cose, quest’ultimo era stato un fermo oppositore del progetto della Super Lega, l’ambiziosa competizione privata voluta da Pérez e da altri grandi club europei che non si è mai realizzata.

Il presidente del Real Madrid Florentino Perez, 16 luglio 2024 (David Ramos/Getty Images)

Il presidente del Real Madrid Florentino Pérez, 16 luglio 2024 (David Ramos/Getty Images)

Al contrario, sembra che Milan-Como a Perth si farà (manca solo l’approvazione della FIFA e della federazione australiana), e a questo punto diventerà la prima di sempre di un grande campionato europeo di calcio a tenersi all’estero. La partita è in programma nel weekend del 7-8 febbraio del 2026, quando lo stadio di San Siro sarà utilizzato per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Si giocherà probabilmente all’Optus Stadium di Perth, a 13mila chilometri dalla sede originaria. Secondo il presidente della Serie A non ci sono alternative.

In Italia ci sono state proteste da parte di qualche calciatore del Milan e dei tifosi, ma a differenza della Spagna non c’è stata nessuna opposizione sistematica né la decisa opposizione di club importanti come il Real Madrid.