La normalizzazione del feticismo dei piedi
È molto citato online e dalle celebrità, perché è uno degli interessi sessuali non convenzionali più diffusi e apparentemente più innocui

Qualche giorno fa, all’interno della sua newsletter Vale Tutto, la giornalista Selvaggia Lucarelli ha criticato la conduttrice televisiva Caterina Balivo perché vende «scarpe consumate e sporche» su Vinted, la popolare piattaforma di compravendita di oggetti usati. In particolare, Lucarelli si è chiesta se Balivo metta in vendita scarpe visibilmente logore appositamente, perché «sa di avere un pubblico particolare – quello dei feticisti dei piedi – e si rivolge proprio a loro».
Balivo è, in effetti, da tempo una delle donne dello spettacolo più apprezzate dalla comunità di feticisti dei piedi italiana, quantomeno online, e in passato in alcune interviste ha detto di esserne consapevole. Varie volte è stata eletta “Miss Piede d’Oro” dagli utenti del più grande forum italiano sul tema, Celebrity Dream Feet, e da tempo pubblica online foto dei suoi piedi che ricevono molti commenti. Qualche mese fa aveva anche confermato in risposta a uno di questi commenti che era possibile comprare le sue scarpe usate su Vinted.
Dell’articolo su Vale Tutto si è parlato per giorni, un po’ perché è quello che succede spesso con Lucarelli, un po’ perché nella cultura pop l’interesse sessuale per i piedi genera una certa polarizzazione: per chi non li vede come potenziale oggetto di attrazione sessuale è difficile capirne il fascino, e anzi li percepisce come qualcosa di sporco, puzzolente, e non esattamente sexy. Al contempo, benché manchino dati precisi, varie ricerche svolte negli ultimi trent’anni hanno mostrato che il feticismo dei piedi è in assoluto il più diffuso tra quelli che non hanno a che fare con parti del corpo considerate esplicitamente sessuali.
Negli ultimi anni questo fetish è diventato più visibile online, e c’è chi ha cominciato a riderci sopra in maniera meno giudicante e più benigna: la pratica di vendere le proprie foto di piedi sulla piattaforma OnlyFans è diventata molto più diffusa, perché c’è molta gente disposta a pagarle e perché è vista da molte donne come meno impegnativa rispetto alla produzione di altro genere di contenuti sessuali più espliciti. Il successo economico di alcuni profili che lo fanno è tale che la prospettiva di aprire un’attività simile è diventato qualcosa su cui è comune sentire battute e allusioni tra donne millennial e della gen Z.
Capita anche che celebrità anche molto grosse vengano interrogate sul loro punteggio su WikiFeet, una sorta di “Wikipedia per i piedi delle persone famose” che esiste dal 2008 e viene visitato da milioni di utenti ogni mese. Su WikiFeet gli utenti – tutti volontari – caricano foto e video in cui si vedono bene i piedi di attori, cantanti, giornalisti, youtuber, sex worker: poi, la comunità può dare loro un voto espresso in stelline, da 1 a 5. La piattaforma ha da sempre tre regole principali: non si caricano foto di persone sotto i 17 anni, né immagini soggette a copyright, né contenuti sessualmente espliciti di alcun tipo.
Molti sessuologi contemporanei preferiscono parlare di «interessi sessuali non convenzionali» piuttosto che di fetish (o feticcio, che in italiano però è meno usato), sostenendo che il termine in sé sia collegato a uno stigma. In psichiatria, peraltro, il termine ha una definizione molto più stretta rispetto a quella d’uso comune: indica le situazioni in cui il soggetto prova una forte e ricorrente eccitazione sessuale verso oggetti inanimati o parti del corpo non tipicamente sessuali, al punto da faticare ad avere esperienze sessuali che non includano l’oggetto del desiderio.
Oggi, però, il termine viene usato in senso molto più ampio. Alcuni feticisti sono attratti soltanto dall’aspetto dei piedi, e quindi amano guardare foto e video – e anche masturbarsi guardandoli – senza che questo interesse si trasli necessariamente nell’intenzione di toccarli, massaggiarli o baciarli nella vita reale. Altri sono attratti dal loro odore, o hanno un interesse primario verso scarpe, calze e calzini. Alcuni vogliono includere i piedi nell’atto sessuale, magari facendosi calpestare o masturbare con i piedi; altri sono interessati a dinamiche sessuali di dominazione e sottomissione e amano stare nel ruolo di persona che venera i piedi del “padrone” o della “dea”, leccandoli e massaggiandoli. Molti riconoscono che ne sono attratti soprattutto perché è una parte del corpo particolarmente intima, quasi sempre nascosta e ignorata. In generale, è una parafilia molto più comune tra gli uomini (eterosessuali e non), ma esistono anche donne feticiste.
In alcuni casi, il feticista parla del proprio interesse con il partner al fine di inserirlo nel repertorio di atti sessuali da esplorare consensualmente insieme. Altri lo vivono come un fatto privato, spesso non senza un certo grado di vergogna e disagio. Ma esistono anche vari contesti in cui è possibile esplorare il proprio feticismo in modo consensuale: in molte città italiane, per esempio, ci sono club privati che offrono serate dedicate alla pratica, e alle feste della comunità BDSM è piuttosto facile incontrare persone che si offrono di massaggiare e venerare piedi.
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Gli spazi dove i feticisti dei piedi sono più visibili, comunque, sono online. Anche perché, rispetto ad altre parti del corpo più esplicitamente sessuali, tendenzialmente i profili che si concentrano sulle foto di piedi non violano direttamente nessuna regola di moderazione, e quindi le comunità di feticisti possono ritrovarsi facilmente anche su Facebook o Instagram, che negli ultimi anni sono diventati molto più restrittivi nei confronti dei contenuti sessualmente espliciti. Soprattutto tra i più giovani questo fenomeno è dato quasi per scontato: può capitare che, in risposta a una foto in cui una ragazza ha i piedi in vista, gli amici rispondano scherzosamente: «Ma come? Li stai mostrando gratis?».
Raramente, qualche feticista infastidisce donne che non hanno mai dimostrato interesse per questa pratica e che non fanno sex work, chiedendo loro foto di piedi in privato, soprattutto se si tratta di ragazze particolarmente graziose, anche se non famose. Le persone che più attirano l’attenzione dei feticisti, però, sono le celebrità: cercare, discutere e condividere le immagini dei loro piedi diventa un’attività di comunità su forum e subreddit dedicati. Alcune trovano quest’attenzione sgradevole e inappropriata, perché vorrebbero poter indossare scarpe col tacco o sandali senza che per questo qualcuno si senta in diritto di prendere una loro foto, zoomarla e inserirla in un catalogo di piedi online, pronto per essere commentato dagli altri appassionati.
Un numero crescente di celebrità, però, negli ultimi anni ha cominciato non solo ad accettare questo genere di attenzione, ma anche a scherzarci sopra, se non ad incoraggiarla. Nella cultura pop i riferimenti a WikiFeet abbondano: la piattaforma è stata citata nella prima stagione della serie comica pluripremiata Hacks, nel 2022, ma anche in interviste a Anya Taylor-Joy e Nicholas Hoult, Ryan Gosling e Margot Robbie, Olivia Cooke e Lizzo, Reneé Rapp e Joe Jonas.
Robbie, in particolare, ha detto di essersi accorta della grande passione di un pezzo del web per i suoi piedi la prima volta che ha cercato il proprio nome su Google: «Ho cliccato su “Margot Robbie feet” e ho trovato tantissime foto dei miei piedi zoomati, e le persone scrivevano cose al riguardo, e c’era anche qualcuno che aveva fatto una compilation di tutte le volte che i miei piedi erano comparsi nei vari film». Nel suo caso, ha ipotizzato che le ragioni di un così grande interesse per i suoi piedi sia legato anche al fatto che questi appaiono, effettivamente, in quasi tutti i suoi film famosi, da Barbie a The Wolf of Wall Street a C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino, regista che notoriamente ama riprendere i piedi delle attrici che recitano nei suoi film. In The Suicide Squad il personaggio di Robbie, Harley Quinn, utilizza addirittura le dita dei piedi per raccogliere delle chiavi che la aiutano a liberarsi da una cella in cui è rinchiusa.
A un certo punto la modella Heidi Klum ha pubblicato una storia su Instagram in cui agita i piedi nudi per aria per ringraziare la comunità di WikiFeet per il punteggio alto che le ha dato, mentre l’attrice Rachel Zegler si è lamentata scherzosamente su X del fatto di avere un punteggio più basso di quello che vorrebbe, domandandosi se il problema sia che non mette lo smalto ai piedi abbastanza spesso.
La celebrità che ne ha parlato più apertamente, però, è la cantante Lily Allen, che l’anno scorso ha aperto un account su OnlyFans specificatamente per vendere foto e video dei suoi piedi ai fan disposti a pagare, e ha detto di fare più soldi in quel modo che attraverso gli stream delle sue canzoni su Spotify. Varie altre donne diventate famose grazie a reality show come The Real Housewives of Miami, Love Island e Grande Fratello hanno raccontato di aver guadagnato migliaia di dollari su OnlyFans o FeetFinder, piattaforma che mette in contatto feticisti e persone disposte a vendere foto e video dei propri piedi.
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