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  • Domenica 19 ottobre 2025

Israele ha bombardato di nuovo la Striscia di Gaza

Ha accusato Hamas di aver violato l'accordo sul cessate il fuoco uccidendo due soldati a Rafah

Macerie ed edifici danneggiati dalla guerra a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza (AP Photo/Abdel Kareem Hana)
Macerie ed edifici danneggiati dalla guerra a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza (AP Photo/Abdel Kareem Hana)
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Nel tardo pomeriggio di domenica, l’esercito israeliano ha avviato una nuova serie di attacchi aerei nel sud della Striscia di Gaza, dopo quelli effettuati nella tarda mattinata. Israele ha accusato Hamas di aver violato l’accordo sul cessate il fuoco attaccando alcuni soldati israeliani a Rafah, nel sud della Striscia: l’esercito israeliano ha detto che due soldati sono stati uccisi e tre sono stati feriti. In serata l’esercito israeliano ha detto di aver «ripreso ad applicare» il cessate il fuoco, ma di essere intenzionato a «rispondere con forza a qualsiasi violazione».

È probabile che un attacco effettivamente ci sia stato: sia perché Israele ha dato informazioni piuttosto dettagliate al riguardo, sia per la risposta che ha dato Hamas.

L’esercito israeliano ha pubblicato i nomi dei soldati uccisi – Yaniv Kula, di 26 anni, e Itay Yavetz, di 21 anni – e detto che l’attacco sarebbe avvenuto intorno alle 10:30 di domenica mattina nel sud di Rafah, vicino a Salah al Din road, la principale via che collega il nord e il sud della Striscia. L’esercito ha detto che un gruppo di uomini armati è uscito da un tunnel e ha iniziato a sparare contro i soldati.

Hamas, da parte sua, non ha negato l’attacco ma ha sostenuto di non essere in contatto coi propri combattenti nella zona di Rafah, dove secondo l’esercito israeliano ci sarebbero stati i primi scontri armati nella mattina di domenica.

Nella serata di domenica il governo israeliano ha ordinato all’esercito di sospendere tutte le consegne di cibo e beni di prima necessità nella Striscia di Gaza. Non c’è stato un annuncio ufficiale: la notizia è stata data da fonti anonime dell’esercito ascoltate da giornali israeliani e internazionali.

La consegna di cibo e beni di prima necessità era uno dei punti fondamentali della prima fase dell’accordo sul cessate il fuoco, dopo mesi di blocchi da parte di Israele. Sempre fonti dell’esercito hanno detto che la consegna degli aiuti dovrebbe riprendere lunedì 20 ottobre. Il Jerusalem Post scrive che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ricevuto pressioni al riguardo dagli Stati Uniti.

Le reciproche accuse e gli attacchi sono avvenuti mentre è formalmente in vigore il cessate il fuoco deciso la settimana scorsa, dopo che Israele e Hamas avevano accettato un accordo di pace mediato dagli Stati Uniti. Ma le tensioni e le nuove attività militari stanno mettendo a rischio la possibilità di mantenerlo. Secondo fonti mediche locali i bombardamenti aerei israeliani hanno ucciso almeno 35 persone.

Sabato sera il governo israeliano aveva inoltre comunicato che continuerà a tenere chiuso il varco di Rafah, cioè l’unico che potrebbe permettere il passaggio di persone e cose fuori e dentro la Striscia di Gaza, senza passare da Israele e collegandola con l’Egitto. Israele aveva detto che la riapertura sarebbe dipesa dalla restituzione da parte di Hamas dei corpi delle persone prese in ostaggio.