Un tribunale polacco ha negato l’estradizione in Germania di un uomo ucraino accusato del sabotaggio dei gasdotti Nord Stream

Un tribunale polacco ha rifiutato la richiesta di estradizione in Germania di un uomo ucraino, arrestato con l’accusa di avere partecipato al sabotaggio dei due gasdotti sottomarini Nord Stream 1 e Nord Stream 2, nel 2022. Il tribunale ne ha anche disposto la liberazione immediata. L’uomo, che si chiama Volodymyr Zhuravlov (finora era stato indicato solo come Volodymyr Z.), è un sommozzatore, era stato arrestato in Polonia a settembre su un mandato di arresto emesso nel 2024 dalla Germania, che lo accusa di essere uno dei responsabili del posizionamento della cariche esplosive che danneggiarono i gasdotti.
Nord Stream 1 e Nord Stream 2 erano usati dalla principale azienda energetica russa, Gazprom, per trasportare gas dalla Russia verso la Germania passando sotto il mar Baltico (ma il 2 non era ancora entrato veramente in funzione al momento del sabotaggio). Il 26 settembre 2022, qualche mese dopo l’invasione russa dell’Ucraina, vennero gravemente danneggiati da due esplosioni. Le indagini stabilirono che si trattò di un sabotaggio: nessuno lo ha mai rivendicato.
Il tribunale polacco, che ha valutato soltanto la domanda di estradizione e non l’eventuale responsabilità dell’uomo, ha respinto la richiesta dicendo che essa contiene informazioni generiche, citando l’immunità e un difetto di competenza. È possibile che venga presentato un appello contro la decisione. Dopo l’arresto di Volodymyr Zhuravlov il primo ministro polacco Donald Tusk aveva detto che l’estradizione non era «nell’interesse della Polonia». Il paese è uno dei più attivi sostenitori dell’Ucraina, ha una politica fortemente contraria alla Russia, e aveva sempre criticato i gasdotti Nord Stream.
Ad agosto un altro uomo ucraino, identificato come Serhii K. (ma chiamato dai giornali italiani Serhii Kuznetsov), era stato arrestato vicino a Rimini, ed è detenuto in attesa dell’estradizione in Germania. Mercoledì però la Corte di Cassazione aveva bloccato il processo di estradizione, e aveva rinviato la questione alla Corte di appello. Le motivazioni della decisione non sono ancora state depositate. Intanto l’avvocato dell’uomo ha detto di voler chiedere la sua liberazione.


