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  • Giovedì 16 ottobre 2025

L’Uruguay ha legalizzato l’eutanasia

Il paese, storicamente molto progressista, è il primo dell'America Latina che lo fa attraverso una legge, e non coi ricorsi alla Corte suprema

L'abbraccio tra alcune persone nel pubblico del Senato per celebrare l'approvazione della legge, il 15 ottobre a Montevideo
L'abbraccio tra alcune persone nel pubblico del Senato per celebrare l'approvazione della legge, il 15 ottobre a Montevideo (AP Photo/Matilde Campodonico)
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L’Uruguay è il primo paese dell’America Latina a legalizzare l’eutanasia attraverso una legge, che è stata approvata mercoledì dal Senato. In altri due paesi del continente, la Colombia e l’Ecuador, questa pratica invece era stata decriminalizzata da sentenze della Corte suprema.

La legge si chiama Muerte digna, “morte dignitosa”, e legalizza l’eutanasia ma non il suicidio assistito, o morte assistita: la differenza è che nell’eutanasia c’è l’intervento di un medico, mentre nel suicidio assistito è il paziente a somministrarsi autonomamente un farmaco letale (in Italia è il contrario, è illegale l’eutanasia).

In Uruguay potranno chiedere di accedere all’eutanasia le persone che hanno una malattia incurabile, purché maggiorenni, ma non ci saranno requisiti stretti sull’aspettativa di vita, a differenza di quanto accade in altri paesi che l’hanno regolata. Per esempio in Inghilterra e Galles, che stanno per legalizzare la morte assistita, il requisito è una diagnosi di meno di sei mesi di vita.

Il Senato al momento del voto, a Montevideo il 15 ottobre

Il Senato al momento del voto, a Montevideo il 15 ottobre (AP Photo/Matilde Campodonico)

La legge prevede che si possa chiedere di accedere all’eutanasia al proprio medico, che informerà delle possibili cure palliative e avrà tre giorni di tempo per valutare se ci siano le condizioni. La principale è che la malattia incurabile causi «sofferenza insostenibile»: non è necessario che il paziente sia in uno stadio terminale. Poi è prevista la seconda valutazione di un medico, o di una commissione medica, entro cinque giorni (in Italia i tempi sono assai più lunghi).

A quel punto, se in entrambi questi passaggi saranno stati riscontrati i requisiti, il paziente potrà formalizzare la richiesta per iscritto, insieme a due testimoni, che sarà revocabile in qualsiasi momento. La legge prevede infine che sia il paziente a decidere quando e in quale struttura verrà eseguita l’eutanasia.

Una donna contesta l'approvazione della legge al Senato, il 15 ottobre

Una donna contesta l’approvazione della legge al Senato, il 15 ottobre (AP Photo/Matilde Campodonico)

La legge è stata approvata al Senato con 20 voti a favore su 31, dopo cinque anni di iter legislativo. L’hanno sostenuta anche alcuni senatori di centrodestra, oltre a quelli della coalizione di sinistra al governo (il Fronte Ampio). Secondo i sondaggi, più del 60 per cento della popolazione è favorevole alla legge, che invece è stata avversata dalla Chiesa cattolica.

L’Uruguay è storicamente il paese più progressista dell’America Latina e da più di dieci anni ha legalizzato sia l’aborto sia la marijuana. La maggioranza di queste riforme sociali fu promossa durante la presidenza di José “Pepe” Mujica, tra il 2010 e il 2015, e divenne come lui un punto di riferimento per la sinistra mondiale. Nel corso del dibattito, vari senatori hanno paragonato la legalizzazione dell’eutanasia a quelle storiche riforme.

Tra gli altri paesi latinoamericani, in Cile il presidente di sinistra Gabriel Boric stava cercando di rilanciare una proposta di legge sull’eutanasia bloccata al Senato, però è a fine mandato: le elezioni presidenziali sono il 16 novembre e la destra è data in forte vantaggio.

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