• Mondo
  • Giovedì 16 ottobre 2025

Sébastien Lecornu resterà primo ministro, per ora

Il parlamento francese ha bocciato entrambe le mozioni di sfiducia: sono state decisive le concessioni dello schieramento di Macron ai Socialisti

Sébastien Lecornu arriva all'Assemblea nazionale, il 16 ottobre
Sébastien Lecornu arriva all'Assemblea nazionale, il 16 ottobre (EPA/YOAN VALAT)
Caricamento player

L’Assemblea nazionale, la camera bassa del parlamento francese, ha bocciato entrambe le mozioni di sfiducia al primo ministro Sébastien Lecornu, che è da poco rientrato in carica dopo che la settimana scorsa si era dimesso inaspettatamente. L’appoggio dei Socialisti, ottenuto grazie ad alcune importanti concessioni, è stato decisivo. Per il momento quindi resterà primo ministro e dovrà cercare di far approvare la legge di bilancio per il 2026: un passaggio su cui si ripresenteranno le divisioni tra i partiti che oggi hanno sostenuto il governo.

Le mozioni erano state presentate da La France insoumise (LFI), di sinistra radicale, e dal Rassemblement National (RN), di estrema destra. La prima ha ricevuto 271 voti, contro i 289 che servivano perché passasse (su queste mozioni vota solo chi è a favore, gli altri parlamentari non partecipano). Era anche quella che aveva le maggiori possibilità di venire approvata perché i parlamentari progressisti avevano anticipato che non avrebbero sostenuto la mozione dell’estrema destra. La seconda, quella dell’estrema destra, infatti ha ricevuto meno voti: 144.

In questi giorni il governo aveva accolto le principali richieste fatte dai Socialisti in cambio della loro rinuncia a votare le mozioni. La prima era sospendere la contestata riforma delle pensioni introdotta nel 2023, che alza gradualmente l’età pensionabile da 62 a 64 anni: Lecornu si è impegnato a non attuarla fino alle prossime elezioni presidenziali (nel 2027). La riforma è uno dei simboli della presidenza di Emmanuel Macron, il capo dello schieramento che esprime Lecornu, e metterla in discussione è una grossa concessione, ritenuta inevitabile per superare una fase di forte instabilità politica.

La seconda richiesta dei Socialisti era che il governo non ricorresse all’articolo 49.3 della Costituzione per approvare senza il voto del parlamento la legge di bilancio per il 2026, cioè il passaggio su cui era caduto il predecessore di Lecornu, François Bayrou. Anche questa è una concessione significativa. Dal 2022 in poi tutti i governi nominati da Macron – Lecornu è il suo quinto primo ministro da allora – avevano utilizzato questo articolo per far approvare la legge di bilancio (e le misure più impopolari).

Sébastien Lecornu in parlamento, il 16 ottobre

Sébastien Lecornu in parlamento, il 16 ottobre (Raphael Lafargue/ABACAPRESS.COM)

I dirigenti dei Socialisti hanno chiarito che l’aiuto al governo è temporaneo, limitato alla sfiducia, e che il partito chiederà altre concessioni sulla legge di bilancio. Mercoledì Lecornu aveva detto che l’emendamento per sospendere la riforma delle pensioni verrà presentato in parlamento contestualmente alla legge di bilancio: è un modo per spingere i Socialisti a sostenere anche quella, che i diretti interessati non hanno apprezzato. La loro scelta li ha fatti litigare con gli alleati di sinistra, a partire da LFI, che li hanno accusati di tradimento, e sette loro parlamentari non hanno seguito le direttive del partito.

I Repubblicani (di destra), alleati di Macron e strenui sostenitori della riforma, si erano divisi. Diversi dirigenti sono contrari alla scelta di Lecornu, ma durante la discussione in aula il gruppo parlamentare l’ha difesa, seppur esprimendo insofferenza. Alla fine, solo una deputata dei Repubblicani (su 50) ha votato per la mozione di LFI e tre per quella del RN. Il deputato Jean-Didier Berger ha detto che non c’è «fiducia cieca» nel governo e che daranno battaglia «articolo su articolo, emendamento su emendamento» sulla legge di bilancio. Insomma, non saranno solo i Socialisti a chiedere interventi al governo in cambio del loro appoggio alla legge di bilancio, ed è probabile che queste richieste siano molto difficili da conciliare per Lecornu.

Il tabellone del parlamento mostra i risultati del voto sulla prima mozione

Il tabellone del parlamento mostra i risultati del voto sulla prima mozione (AP Photo/Thibault Camus)

– Leggi anche: Sulla riforma delle pensioni Macron ha fatto una grossa concessione