Il più piccolo paese di sempre ai Mondiali di calcio
Nel 2026 ci sarà Capo Verde, che fino a quindici anni fa non aveva mai giocato nemmeno la Coppa d'Africa

Lunedì la nazionale maschile dell’arcipelago africano di Capo Verde si è qualificata ai Mondiali di calcio per la prima volta. Ce l’ha fatta battendo in casa l’Eswatini 3-0 nell’ultima partita, e arrivando prima in un girone piuttosto competitivo.
È un risultato eccezionale per Capo Verde che, con poco più di 4mila chilometri quadrati di superficie, l’estate prossima diventerà il paese più piccolo a giocare i Mondiali di calcio. Il più piccolo per ora, almeno, dato che l’isola caraibica di Curaçao (di soli 444 chilometri quadrati e in parte dipendente dal Regno dei Paesi Bassi) è prima nel suo girone e potrebbe qualificarsi anch’essa al torneo. Prima di Capo Verde, comunque, il precedente record era detenuto dalle poco più grandi isole caraibiche di Trinidad e Tobago, che parteciparono ai Mondiali del 2006.
I tifosi di Capo Verde dopo la partita contro l’Eswatini
Capo Verde è un piccolo arcipelago vulcanico formato da dieci isole, situato a circa 500 chilometri dalle coste del Senegal, nell’oceano Atlantico. Il paese ottenne l’indipendenza dal Portogallo nel 1975 e oggi conta meno di 600.000 abitanti, un numero molto ridotto per selezionare una ventina di calciatori di alto livello. Il Camerun, arrivato secondo nel girone di Capo Verde, ha 30 milioni di abitanti, e la Libia (terza) quasi 8 milioni. Ci sono anche paesi molto più popolosi in Africa come la Nigeria, che ha 232 milioni di abitanti eppure rischia di non qualificarsi ai prossimi Mondiali.
L’ascesa di Capo Verde nel calcio africano negli ultimi decenni è stata piuttosto rapida e impressionante, soprattutto se si tiene conto del fatto che non aveva una nazionale prima del 1982 e fino al 2013 non aveva mai partecipato a nessun trofeo maggiore, cioè né alla Coppa d’Africa né ai Mondiali.
Un anno di svolta fu il 2000, quando vinse la Coppa Amílcar Cabral, un torneo giocato tra le nazionali dell’Africa occidentale tra il 1979 e il 2007. Quel successo attirò l’attenzione della FIFA, che cominciò a investire nello sviluppo dello sport nell’arcipelago, partendo dalle strutture: «Nel 1998 il paese non aveva nessun campo in erba, ora ce ne sono 25», spiegò nel 2016 un approfondimento della CNN.
Di Capo Verde e dei suoi successi calcistici si era parlato quasi due anni fa, quando in Coppa d’Africa arrivò primo in un girone con Egitto e Ghana (due nazionali molto più forti e affermate) e raggiunse per la seconda volta in 11 anni i quarti di finale del torneo.
Quest’anno il primo posto di Capo Verde nel girone di qualificazione ai Mondiali è stato altrettanto sorprendente. Molti davano per scontato che quel posto (e quindi la qualificazione diretta ai Mondiali) sarebbe stato del Camerun, la nazionale africana con più partecipazioni al torneo. Ma un mese fa Capo Verde l’ha inaspettatamente battuto per 1-0 e le è infine bastata una vittoria – contro un’avversaria più debole come l’Eswatini – per confermare il primo posto.
Il merito di questo successo è soprattutto dell’ex calciatore capoverdiano Pedro Leitão Brito. Più spesso chiamato con il suo soprannome Bubista, allena la nazionale di Capo Verde dal 2020 e in questi cinque anni è stato capace di fare un gran lavoro di ricerca e scouting. Ma soprattutto è stato capace di convincere singoli giocatori di buon livello con la doppia cittadinanza (e che quindi potevano decidere di giocare per un’altra nazionale, magari più quotata) a rappresentare Capo Verde.

Gli 11 calciatori titolari di Capo Verde in una partita di qualificazione alla Coppa d’Africa 2025, 6 settembre 2024 (Ahmad Hasaballah/Getty Images)
Oggi la maggior parte dei calciatori di Capo Verde è professionista, una cosa non scontata. L’unico calciatore che gioca in uno dei cinque maggiori campionati europei è il difensore – francese, ma naturalizzato capoverdiano – Logan Costa del Villarreal. Altri giocano in Portogallo, Turchia, Cipro, Israele, Ungheria, Bulgaria, Russia, Finlandia, Irlanda, Arabia Saudita o Emirati Arabi Uniti.
Altri ancora giocano in leghe europee minori, come Bebé, il più famoso calciatore capoverdiano di sempre e oggi calciatore dell’Ibiza, nella Serie C spagnola. Nel 2010, quando giocava ancora nelle serie minori portoghesi, era stato acquistato dal Manchester United, all’epoca una delle squadre migliori d’Europa.
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Oltre che per Capo Verde, la prossima edizione dei Mondiali sarà la prima anche per Uzbekistan e Giordania. Si giocherà a giugno e luglio del 2026 tra Canada, Stati Uniti e Messico, e il numero delle squadre partecipanti è stato allargato per la prima volta da 32 a 48. In particolare, i posti a disposizione per le nazionali africane sono passati da cinque a nove, e questo ha senza dubbio agevolato la qualificazione di Capo Verde.
La Coppa d’Africa, invece, si giocherà qualche mese prima del Mondiale (inizierà il 21 dicembre 2025); ma in questo caso Capo Verde, che non è riuscita a qualificarsi, non ci sarà.



