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  • Giovedì 25 gennaio 2024

Capo Verde!

La squadra più sorprendente della Coppa d'Africa viene da un paese con meno di 600mila abitanti ed è arrivata prima in un girone con Egitto e Ghana

L'esultanza di Bebé dopo il gol contro il Mozambico (EPA/LEGNAN KOULA)
L'esultanza di Bebé dopo il gol contro il Mozambico (EPA/LEGNAN KOULA)
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Mercoledì è finita la fase a gironi della Coppa d’Africa, il torneo in cui ogni due anni si affrontano le 24 migliori nazionali di calcio africane e che si sta giocando in Costa d’Avorio. In questa prima parte di torneo ci sono già stati diversi risultati sorprendenti: sono state eliminate nazionali considerate tra le favorite, come il Ghana, l’Algeria e la Tunisia, mentre altre meno quotate hanno vinto i loro gironi, come l’Angola, la Guinea Equatoriale e soprattutto Capo Verde, che è arrivata prima con 7 punti davanti a Egitto, Ghana e Mozambico. Lunedì 29 gennaio affronterà agli ottavi di finale la Mauritania, un’altra nazionale arrivata fino a questo punto in modo piuttosto inaspettato.

Quello di Capo Verde è un primo posto decisamente eccezionale: sia perché è arrivato a discapito di due delle nazionali più forti e vincenti nella storia della Coppa d’Africa come Egitto e Ghana (che l’hanno vinta rispettivamente 7 e 4 volte), sia se si considera che è un paese piccolissimo, con caratteristiche molto particolari e una storia molto giovane.

Capo Verde è un arcipelago di origine vulcanica formato da dieci isole e distante circa 500 chilometri dalle coste del Senegal, nell’oceano Atlantico. Diventò indipendente dal Portogallo nel 1975 e oggi ha poco meno di 600mila abitanti, molto pochi per poter selezionare una ventina di giocatori di calcio di alto livello: per avere un confronto, l’Egitto ha circa 110 milioni di abitanti. La nazionale di calcio maschile è allenata dall’ex calciatore capoverdiano Pedro Leitão Brito, più spesso chiamato con il suo soprannome, Bubista.

Nella prima partita del girone Capo Verde ha vinto 2-1 contro il Ghana con i gol di Jamiro Monteiro e di Garry Mendes Rodrigues, entrambi giocatori nati nei Paesi Bassi ma naturalizzati capoverdiani. Nella seconda partita ha battuto 3-0 il Mozambico con i gol di Bebé, Ryan Mendes e Kevin Pina. Nell’ultima  ha pareggiato 2-2 contro una nazionale molto forte come l’Egitto, nonostante fosse già sicura del primo posto nel girone, segnando il gol del 2-2 al 99esimo minuto: un segno di una partecipazione molto sentita da parte dei giocatori.

I calciatori convocati da Capo Verde per la Coppa d’Africa sono tutti professionisti e giocano in giro per il mondo, in diciassette campionati e paesi diversi: molti di loro hanno la doppia cittadinanza, ma hanno deciso di giocare per la nazionale capoverdiana, alimentando un circolo virtuoso che ha continuamente alzato il livello della squadra negli ultimi anni. Come spesso accade per nazionali così piccole e di paesi giovani, per riuscire a mettere insieme un gruppo competitivo l’allenatore deve fare un gran lavoro di ricerca, scouting e poi convincimento di singoli giocatori di buon livello che hanno la doppia cittadinanza, e che quindi potrebbero decidere di giocare per la loro altra nazionale, magari più quotata.

Uno di loro, il terzino Roberto Lopes, che gioca in Irlanda nello Shamrock Rovers e ha la madre irlandese e il padre capoverdiano, ha raccontato di essere stato contattato dall’allenatore della nazionale su LinkedIn, il noto social network in cui si cercano e diffondono offerte di lavoro che però è particolarmente distante dai modi in cui vengono abitualmente scelti i calciatori. Tra i più noti c’è l’attaccante 25enne Jovane Cabral, che gioca nella Salernitana e nel 2022 era stato per sei mesi anche alla Lazio, diventando il primo capoverdiano a giocare nella Serie A italiana.

Il giocatore più famoso della nazionale è però probabilmente Bebé (soprannome di Tiago Manuel Correia Dias), quello che ha segnato un gol su punizione molto commentato da quasi 40 metri di distanza dalla porta contro il Mozambico. Bebè è nato nel 1990 a Sintra, in Portogallo, è cresciuto in un orfanotrofio e da giovane aveva giocato sei partite con l’under 21 del Portogallo. Non esordì mai con la nazionale portoghese maggiore però, e nel 2022 poté quindi scegliere di rappresentare il suo paese di origine, cioè Capo Verde. Oggi ha 33 anni e gioca in Spagna, nel Rayo Vallecano, come ala o centrocampista offensivo.

Nel 2010, quando giocava ancora nelle serie minori portoghesi, era stato acquistato dal Manchester United, squadra inglese tra le più prestigiose al mondo, e allenato dallo storico allenatore scozzese sir Alex Ferguson. Arrivò su consiglio del vecchio vice-allenatore dello stesso Ferguson, Carlos Queiroz. Il Manchester era in quegli anni una delle migliori squadre d’Europa e aveva appena ceduto al Real Madrid un altro giocatore portoghese, Cristiano Ronaldo. Il salto dalla seconda divisione portoghese all’apice della Premier League però fu troppo impegnativo per Bebé, che lasciò lo United dopo solo due presenze in campionato, cominciando un giro tra diverse squadre europee che lo ha portato infine alla sua attuale squadra in Spagna.

La squadra prima della partita contro il Ghana

La squadra prima della partita contro il Ghana (AP Photo/Sunday Alamba)

L’ottima Coppa d’Africa giocata fin qui da Capo Verde non è comunque un caso isolato. Nel 2013 partecipò per la prima volta e, a sorpresa, raggiunse i quarti di finale. Anche nel 2015 e nel 2021 si qualificò di nuovo per il torneo, arrivando agli ottavi nel secondo caso, mentre nel 2014 si qualificò addirittura per i Mondiali di calcio in Brasile, ma venne poi estromessa per aver schierato un giocatore che era squalificato.

L’ascesa di Capo Verde nel calcio africano negli ultimi decenni è stata piuttosto rapida: in soli 14 anni, dal 2000 al 2014, è passata dal 182esimo al 27esimo posto del ranking FIFA, la graduatoria delle nazionali stilata dall’organo che governa il calcio mondiale, basata sui loro risultati.

Nel 2000 vinse la Coppa Amílcar Cabral, un torneo giocato tra le nazionali dell’Africa occidentale tra il 1979 e il 2007. Quell’anno la manifestazione era stata organizzata proprio a Capo Verde, che vinse battendo in finale il Senegal. Quel successo aveva attirato l’attenzione della FIFA, che cominciò a investire nello sviluppo dello sport nell’arcipelago capoverdiano, partendo dalle strutture: «Nel 1998 il paese non aveva nessun campo in erba, ora ce ne sono 25», spiegò nel 2016 un approfondimento della CNN.

Patrick Andrade, centrocampista di Capo Verde e del Qarabag, squadra azera

Patrick Andrade, centrocampista di Capo Verde e del Qarabag, squadra azera (AP Photo/Themba Hadebe)

Dai primi anni Duemila il calcio a Capo Verde è diventato sempre più popolare, e con il passare del tempo il paese è stato in grado di produrre diversi giocatori di buon talento. Il 31 marzo 2015 la nazionale ottenne un altro risultato storico, battendo per 2 a 0 in amichevole il Portogallo: una vittoria dal grande significato simbolico, considerati gli oltre 400 anni di storia coloniale portoghese nell’arcipelago capoverdiano.

Nella prossima edizione dei Mondiali, che si giocherà nel 2026 tra Canada, Stati Uniti e Messico, il numero delle squadre partecipanti verrà allargato da 32 a 48 e i posti a disposizione per le nazionali africane passeranno da cinque a nove. Aumenteranno quindi per Capo Verde le possibilità di qualificarsi per la prima volta alla fase finale della Coppa del Mondo. Nel frattempo, dopo aver vinto il girone, Capo Verde proverà ad andare avanti in un torneo che fino a questo momento è stato molto imprevedibile e spettacolare. Gli ottavi di finale cominceranno sabato 27 gennaio e, come per le partite della fase a gironi, in Italia saranno trasmessi in chiaro dal canale Sportitalia.