La Polonia ha prorogato nuovamente i controlli alle frontiere con Germania e Lituania, con l’obiettivo di limitare l’immigrazione irregolare

La polizia di frontiera polacca controlla un'auto tedesca, Slubice, Polonia, 7 luglio 2025 (AP Photo/Ebrahim Noroozi)
La polizia di frontiera polacca controlla un'auto tedesca, Slubice, Polonia, 7 luglio 2025 (AP Photo/Ebrahim Noroozi)

La Polonia ha deciso di prorogare per la seconda volta i controlli alle frontiere con la Germania e con la Lituania, fino al 4 aprile 2026: il ministro dell’Interno Marcin Kierwiński ha detto che serve a cercare di ridurre l’immigrazione illegale. A luglio la Polonia aveva introdotto dei controlli temporanei per un mese, come avevano fatto altri paesi europei. In seguito li aveva estesi fino al 4 ottobre. Secondo Kierwiński i controlli permetterebbero di monitorare il percorso fatto dai migranti, che entrano in Polonia passando per la Lituania e poi si spostano verso ovest, entrando in Germania.

I controlli alle frontiere rientrano nelle eccezioni alla libera circolazione di persone e merci tra gran parte dei paesi dell’Unione Europea prevista dal trattato di Schengen, quello che regola questa materia. Secondo le regole europee un paese ha il diritto di sospendere temporaneamente la libertà di movimento prevista da Schengen «come misura di ultima istanza» e «in situazioni eccezionali». Negli ultimi anni molti paesi hanno fatto ricorso a misure di questo tipo usando come motivazione sia questioni di sicurezza pubblica, per esempio durante la pandemia da coronavirus, sia il contrasto all’immigrazione illegale, anche se non sempre riguardano confini attraversati da numeri significativi di migranti (per esempio in Polonia la maggior parte dei migranti irregolari arriva dalla Bielorussia e non da Lituania e Germania).