Milan e Inter potranno comprare San Siro
Il comune di Milano ha infine approvato la vendita dello stadio, che ora con ogni probabilità verrà demolito, dopo anni di discussioni

Il consiglio comunale di Milano ha approvato la vendita dello stadio di San Siro alle squadre di calcio Milan e Inter, mettendo fine a mesi di trattative e ad anni di discussioni sul futuro di uno degli stadi più importanti d’Italia (e quello con più posti). Significa che ora le due squadre potranno acquistarlo insieme all’area circostante e poi realizzare il loro piano per demolirlo e costruirne un altro più moderno al suo posto.
È servita una lunga sessione di voto in consiglio perché non c’era accordo tra i consiglieri di maggioranza, alcuni dei quali erano contrari alla vendita, che invece era già stata approvata dalla giunta comunale e quindi dal sindaco Beppe Sala. Per l’esito positivo del voto è stata decisiva la scelta dei consiglieri di Forza Italia di uscire dall’aula: in questo modo hanno abbassato il quorum (ovvero il numero di persone necessarie perché il voto fosse valido) e il numero di voti favorevoli che servivano per approvare la delibera.
Alla fine l’approvazione è stata decisa poco prima delle 4 della notte tra lunedì 29 e martedì 30 settembre, dopo una seduta di oltre 11 ore. È stato necessario andare avanti a oltranza con le votazioni perché la proposta di Milan e Inter scadeva alle 23:59 del 30 settembre. Se si fosse andati oltre sarebbe stato impossibile, con i tempi burocratici, concludere la vendita effettiva entro il 10 novembre: cioè quando scatterebbe il vincolo della Soprintendenza sul secondo anello di San Siro, che lo metterebbe sotto tutela e renderebbe molto difficile una demolizione (perché a quel punto servirebbe il parere della Soprintendenza, con tempi molto lunghi).
Il vincolo si applica in automatico ai beni pubblici dopo 70 anni dalla costruzione, e il secondo anello fu completato appunto nel novembre del 1955. Se San Siro diventerà di proprietà di due società private come Inter e Milan prima del 10 novembre (le operazioni per la vendita non sono ancora iniziate: per ora c’è solo una proposta), il vincolo non scatterà più in automatico ma la Soprintendenza dovrà attivare una procedura più lunga per mettere in atto una qualche forma di tutela. A settembre dell’anno scorso la soprintendente Emanuela Carpani aveva detto che, anche se non ci sarà un vincolo formale immediato, la Soprintendenza avrebbe comunque discusso con le società sul mantenimento di almeno una parte del secondo anello. Se anche dovesse essere attivato un vincolo, sarebbe comunque meno rigido rispetto a quello che sarebbe scattato in automatico se lo stadio fosse rimasto pubblico.
– Leggi anche: La trafila per la vendita di San Siro, dall’inizio
Inter e Milan si erano decise a comprare lo stadio e le zone limitrofe lo scorso marzo e la loro offerta è di 197 milioni di euro, prezzo stabilito dopo una valutazione dell’Agenzia delle Entrate. L’accordo prevede che il comune copra parte delle spese: dovrà investire 22 milioni di euro per la bonifica delle aree verdi attorno allo stadio e per la ricostruzione di un tunnel stradale. L’investimento di Inter e Milan sarà comunque molto superiore: dovrebbe ammontare a 1,2 miliardi di euro perché le due squadre non si limiteranno a costruire un nuovo stadio – la cui costruzione verrà assegnata agli studi di architettura Foster + Partners e Manica – ma riqualificheranno tutta la zona.
Il progetto presentato al comune non è ancora definitivo ma prevede il parziale abbattimento dello stadio e la costruzione di uno nuovo con 71mila posti, un museo e il negozio ufficiale del merchandising di Milan e Inter. Attorno verranno costruiti negozi, un centro medico e degli uffici, compresi quelli delle squadre, un hotel, ristoranti e aree verdi, più una serie di campi sportivi.
Il prossimo mese e mezzo servirà per gestire le pratiche per il passaggio di proprietà. Una volta fatto il rogito e conclusa la vendita, passerà ancora parecchio tempo prima che si inizi effettivamente a costruire il nuovo stadio: le due squadre dovranno presentare il progetto definitivo – che appunto non c’è ancora – e i lavori dovrebbero iniziare nella prima metà del 2027. Secondo i piani delle squadre il nuovo stadio dovrebbe essere inaugurato nel 2031, in tempo per gli Europei di calcio dell’anno successivo. L’attuale stadio Meazza invece dovrebbe continuare a essere utilizzato per eventi e concerti e non dovrebbe essere parzialmente demolito prima del 2031-2032.



