Il dittatore venezuelano Nicolás Maduro ha aumentato i suoi poteri dicendo di dover contrastare le aggressioni statunitensi

Nicolás Maduro durante una conferenza stampa a Caracas il 15 settembre (AP Photo/Jesus Vargas)
Nicolás Maduro durante una conferenza stampa a Caracas il 15 settembre (AP Photo/Jesus Vargas)

Il governo venezuelano ha dichiarato un nuovo stato di emergenza, che amplia i poteri del dittatore Nicolás Maduro: lui ha detto che serve a contrastare quello che definisce il tentativo di invasione da parte degli Stati Uniti. Dalla fine di agosto gli Stati Uniti hanno inviato navi da guerra vicino alle coste del Venezuela e affondato alcune barche provenienti dal paese sospettate di trasportare droghe illegali. Lo stato di emergenza, tecnicamente chiamato di “agitazione esterna”, dà a Maduro il potere di dispiegare le forze armate in tutte le zone del paese e prendere il controllo di ogni infrastruttura considerata necessaria per l’esercito.

Gli atti aggressivi statunitensi sono stati voluti dall’amministrazione del presidente Donald Trump, che dice servano a contrastare il traffico di droghe illegali. Secondo l’amministrazione a gestirlo sarebbero gruppi criminali in combutta con il governo venezuelano e guidati proprio da Maduro. Il Venezuela ha reagito inviando l’esercito in tutto il paese per addestrare la milizia popolare venezuelana, che conta milioni di membri.

È già in vigore dall’8 agosto uno stato di emergenza di natura economica, della durata di due mesi, per affrontare la crisi in cui il paese si trova da tempo. Lo stato di emergenza economico venne dichiarato anche per tutto il periodo dal 2016 al 2021.

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