L’Olimpia Milano ha vinto la Supercoppa Italiana di basket

L’Olimpia Milano ha vinto la sua sesta Supercoppa italiana di basket, dopo aver battuto ieri la Virtus Bologna in semifinale 93 a 86, e oggi la Germani Brescia in finale, 90 a 76: è il primo trofeo vinto dall’Olimpia Milano dopo la morte di Giorgio Armani, il celebre stilista che fu suo storico proprietario dall’inizio del secolo. La Supercoppa è il primo torneo della stagione italiana di pallacanestro; dura due giorni e vi partecipano le due finaliste della precedente edizione della Coppa Italia (in questo caso erano Milano e Trento, che la vinse) e dei playoff di campionato (Brescia e Bologna, che lo vinse). Quest’anno il torneo è stato giocato al Forum di Assago, il palazzetto dell’Olimpia Milano.
L’Olimpia Milano ha giocato una buona partita contro Brescia, non andando mai in svantaggio: era la grande favorita della finale, essendo la squadra italiana più ricca e vincente di tutte e, tra le due, quella con i giocatori nettamente migliori. Brescia, poi, aveva il grande svantaggio di aver appena cambiato allenatore: quello che aveva prima – Peppe Poeta, con cui giocava molto bene lo scorso anno – è tornato a fare il vice allenatore proprio per l’Olimpia Milano.
Un giocatore abbastanza cruciale per Milano è stato il 22enne britannico Quinn Ellis, acquistato questa estate e vincitore del premio di MVP (cioè miglior giocatore) della Supercoppa. Non ha giocato tantissimo, ma nella combattuta semifinale contro la Virtus Bologna – campionessa d’Italia in carica e storica rivale di Milano – ha segnato un tiro da tre (cioè da fuori area) a due secondi dalla fine, mandando la partita ai supplementari, dove poi Milano ha dominato in maniera netta. In finale contro Brescia, invece, ha segnato 12 punti in 22 minuti.
In generale, però, le partite di questa Supercoppa non sono state molto brillanti. Era anche prevedibile, dato che erano le prime gare ufficiali della stagione e molte squadre dovevano ancora trovare un buon ritmo di gioco. C’entra anche il fatto che tutte e quattro le squadre avevano cambiato qualche giocatore e due di loro – Trento e Brescia, appunto – anche l’allenatore.


