Per gli europeisti in Moldavia sarà dura
Oggi si tengono le elezioni parlamentari e la coalizione che sostiene la presidente Maia Sandu rischia seriamente di perdere la maggioranza

Oggi in Moldavia si vota per eleggere il parlamento. I seggi hanno aperto alle 7 e chiuderanno alle 21: i primi risultati ufficiali verranno pubblicati dopo. Sono elezioni molto importanti: influiranno molto sulla politica estera, determinando se la Moldavia continuerà ad avvicinarsi all’Unione Europea, come sta facendo da alcuni anni, oppure tornerà sotto l’influenza della Russia.
Negli ultimi anni la Moldavia è stata governata dal Partito di Azione e Solidarietà (PAS), molto filoeuropeo, lo stesso partito della presidente europeista Maia Sandu, in carica dal 2020. Secondo i sondaggi il PAS è ancora il primo partito, ma da qualche tempo è in difficoltà e ha perso parte del proprio consenso: un’alleanza di partiti filorussi, il Blocco Patriottico, è invece cresciuta negli ultimi mesi.
La Moldavia ha 2,4 milioni di abitanti ed è uno dei paesi più poveri del continente europeo. Fino al 1991 faceva parte dell’Unione Sovietica. L’influenza russa in Moldavia è da secoli piuttosto forte; un pezzo del territorio moldavo per esempio è occupato dalla Transnistria, una autoproclamata repubblica autonomista filorussa, che dipende quasi totalmente dalla Russia dal punto di vista economico ma non è riconosciuta da nessuno stato al mondo (nemmeno dalla Russia). Ormai da diversi anni la Russia di Vladimir Putin vorrebbe estendere la propria influenza all’intera Moldavia, nell’ambito di una politica estera molto aggressiva ed egemonica nei confronti dei paesi che facevano parte dell’Unione Sovietica o del Patto di Varsavia.
Dal 2021 il PAS ha governato potendo contare sulla maggioranza assoluta dei parlamentari, e ne ha approfittato per avvicinare molto la Moldavia all’Unione Europea: tra le altre cose, il PAS ha diminuito moltissimo la dipendenza energetica del paese dalla Russia. L’Unione Europea ha riconosciuto la Moldavia come paese candidato nel 2022 e ha approvato importanti fondi a suo sostegno, per un totale di 1,8 miliardi di euro per i prossimi anni.
Nel frattempo però il PAS ha dovuto affrontare parecchie questioni che ne hanno intaccato la popolarità. Molte sono legate alla guerra in Ucraina: negli anni successivi all’invasione l’inflazione era molto aumentata, come successo a molti paesi europei. Oltre a questo però il PAS non è riuscito a mantenere alcune promesse elettorali, tra cui la lotta alla corruzione e la riforma della giustizia.

Maia Sandu (a destra) stringe la mano alla presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, all’inizio di settembre del 2025 (foto dalla pagina Facebook di Maia Sandu)
Al momento il PAS è l’unico partito dichiaratamente europeista: se dovesse perdere la maggioranza assoluta, è probabile che la Moldavia rallenterà nel suo processo di integrazione europea.
Il principale opponente del PAS è il Blocco Patriottico, un’alleanza elettorale formata da quattro partiti filorussi e guidata da Igor Dodon, che è stato presidente della Moldavia prima di Sandu, dal 2016 al 2020. Nel suo programma il Blocco sostiene tra le altre cose la necessità di avere relazioni più strette con la Russia, la protezione dei cosiddetti valori tradizionali e un ruolo più neutrale per la Moldavia in politica estera.
Il Blocco Patriottico è dato come secondo dalla maggior parte dei sondaggi: in generale però i dati presentati dai sondaggi moldavi fino a qui variano molto (per il PAS tra il 34 e il 48 per cento, per il Blocco Patriottico tra il 36 e il 21 per cento), e vanno presi con molta cautela, anche perché più o meno un terzo delle persone intervistate dice di essere ancora indeciso.

Sostenitori del Blocco Patriottico a Chișinău, il 25 settembre (AP/Vadim Ghirda)
Gli altri due partiti principali sono il Partito Nostro (PN), filorusso e populista di sinistra, e la coalizione Blocco Alternativo (BeA), che si presenta come filoeuropea ma in realtà ha posizioni piuttosto conservatrici: al suo interno ci sono diversi politici che in passato appartenevano a partiti filorussi o collaboravano con uomini d’affari legati alla Russia.
Al di là di chi prenderà un voto più degli altri rimane probabile che dopo il voto sarà necessario formare una coalizione per governare la Moldavia. Se anche il PAS dovesse vincere, la prossima maggioranza sarà verosimilmente meno filoeuropea di quella attuale, dal momento che tutti i partiti tranne il PAS sono piuttosto euroscettici o apertamente filorussi.
Anche in queste elezioni, come è già capitato diverse volte in passato, la Russia ha cercato di influenzare la campagna elettorale, principalmente attraverso campagne di disinformazione, per danneggiare il PAS. Lunedì 22 settembre la polizia moldava ha detto di avere anche arrestato 74 persone sospettate di essere state ingaggiate dalla Russia per creare disordini durante e dopo le elezioni.
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