Ciro Grillo e altri tre uomini sono stati condannati per violenza sessuale di gruppo
Tre a otto anni e uno a sei anni e sei mesi, in primo grado: i fatti contestati risalgono al 2019

Ciro Grillo, figlio venticinquenne del comico e fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, e i tre suoi amici Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia sono stati condannati in primo grado per violenza sessuale di gruppo: Grillo, Capitta e Lauria a otto anni, Corsiglia a sei anni e sei mesi. Nessuno di loro era in aula per la lettura della sentenza.
Lo ha deciso il tribunale di Tempio Pausania: i quattro erano imputati con l’accusa di violenze sessuali su due coetanee in vacanza nella casa di Grillo a Porto Cervo, in Sardegna, nell’estate del 2019. All’epoca dei fatti avevano tutti 19 anni.
Il procuratore capo Gregorio Capasso aveva chiesto per tutti gli imputati una condanna a nove anni di carcere. Durante l’arringa finale gli avvocati di Grillo, Capitta, Corsiglia e Lauria avevano invece chiesto l’assoluzione, sostenendo che i rapporti sessuali fossero stati consensuali. I quattro imputati si sono sempre dichiarati innocenti, e tramite i loro avvocati hanno già fatto sapere che ricorreranno in appello dopo che saranno state depositate le motivazioni della sentenza.
I fatti contestati risalgono al 17 luglio del 2019, quando due ragazze e i quattro ragazzi erano in una casa della famiglia di Grillo in Sardegna. Secondo quanto ricostruito dall’accusa una delle due ragazze era stata violentata da Corsiglia mentre gli altri guardavano, e poi era stata violentata anche dagli altri tre. Nella stessa notte, sostiene l’accusa, Grillo, Capitta e Lauria si erano poi filmati e fotografati mentre compivano atti sessuali vicino all’altra ragazza, che dormiva sul divano. Lei avrebbe scoperto questo abuso solo dopo l’avvio delle indagini per violenza sessuale ai danni della sua amica, quando gli investigatori hanno trovato le fotografie e il video sui cellulari sequestrati ai 19enni.
La prima ragazza aveva presentato una denuncia il 26 luglio del 2019, a Milano. Il primo interrogatorio degli indagati era stato il successivo 5 settembre, ma il processo era iniziato soltanto a marzo del 2022. L’anno prima aveva fatto molto discutere un video in cui Beppe Grillo aveva difeso in modo piuttosto concitato il figlio Ciro, sostenendo che lo stupro non fosse mai avvenuto, e che i rapporti con la ragazza che aveva denunciato fossero stati consensuali.



