Il partito nazionalista Sinn Féin non parteciperà alle presidenziali di ottobre in Irlanda, ma sosterrà una candidata indipendente

Il partito nazionalista Sinn Féin, che è il principale di sinistra e dell’opposizione, ha scelto di non partecipare con un proprio candidato alle elezioni presidenziali irlandesi del prossimo 24 ottobre. Sosterrà invece una candidata indipendente, Catherine Connolly. Non succedeva dal 2004 che il partito ci rinunciasse e la decisione ha chiuso settimane di speculazioni in una fase di difficoltà per Sinn Féin, che dopo un risultato tutto sommato deludente alle elezioni di dicembre del 2024 non è per ora riuscito a tornare ai livelli di consenso del recente passato.
Connolly, deputata progressista di Galway alla Camera, era già sostenuta da una coalizione di partiti minori di sinistra, tra cui Laburisti e Socialdemocratici. La presidente di Sinn Féin, Mary Lou McDonald, ha motivato la decisione con la necessità di non dividere l’elettorato di sinistra, per non avvantaggiare i partiti liberali che governano insieme dal 2020: Fine Gael (centrodestra) e Fianna Fáil (centrosinistra). Entrambi hanno presentato propri candidati: rispettivamente Heather Humphreys e Jim Gavin. Secondo McDonald, la priorità è batterli per avere una presidente favorevole a un eventuale futuro referendum sull’unificazione dell’Irlanda.
Per candidarsi presidente, in Irlanda, occorre avere almeno 35 anni e il sostegno di almeno 20 parlamentari (tra Camera e Senato) oppure venire nominati da almeno 4 dei 31 enti locali. Al momento Connolly, Humphreys e Gavin sono gli unici che soddisfano questi requisiti. Non era invece così per l’ex campione irlandese di arti marziali miste Conor McGregor, che aveva provato brevemente a candidarsi ma poi si era ritirato.
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