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  • Sabato 20 settembre 2025

François Bayrou è tornato a fare il sindaco

Di Pau, una piccola città dei Pirenei francesi: non aveva lasciato l’incarico nemmeno quando era primo ministro

François Bayrou durante un evento come sindaco di Pau, nel 2023
François Bayrou durante un evento come sindaco di Pau, nel 2022 (foto tratta dalla sua pagina Facebook)
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In Francia da quasi due settimane François Bayrou non è più primo ministro: da quando, cioè, ha perso il voto di fiducia che lui stesso aveva chiesto sulla contestatissima proposta di legge di bilancio. Non è però rimasto senza incarichi politici. Bayrou è, infatti, anche sindaco della città di Pau, un comune francese dei Pirenei dove vivono 78mila persone. È un incarico a cui Bayrou tiene moltissimo, tanto che non ha voluto rinunciarvi nemmeno quando è stato eletto primo ministro.

Bayrou è stato primo ministro francese dal 13 dicembre 2024 al 9 settembre 2025. Contemporaneamente ha continuato anche a ricoprire le funzioni di sindaco di Pau. È una possibilità consentita dalla legge francese. Al momento della sua nomina come primo ministro però in molti criticarono Bayrou, sostenendo che non sarebbe stato opportuno mantenere entrambe le cariche, e che non sarebbe riuscito a dedicare il tempo necessario né all’incarico di primo ministro né a quello di sindaco.

Bayrou però non ha mai voluto rinunciare all’incarico di sindaco, spiegando in diverse interviste di esservi molto legato: in un’intervista a Radio Monte Carlo all’inizio del 2025 aveva detto che quello di sindaco di Pau per lui era un incarico «con radici profonde», mentre il ruolo di primo ministro sarebbe stato «più provvisorio». È plausibile che proprio per questo motivo (per preservare, cioè, un incarico più affidabile di quello di primo ministro) Bayrou abbia insistito per mantenere entrambi i mandati.

Bayrou ha 74 anni ed è un politico centrista, presidente del partito Mouvement Démocrate (Movimento Democratico, MoDem). È sindaco di Pau dal 2014. Gestire entrambi gli incarichi non è stato semplicissimo. Mentre era primo ministro, ha continuato ad andare a Pau una volta a settimana, a partecipare alle riunioni dell’assemblea municipale e a svolgere i propri incarichi di sindaco nel fine settimana. Lui ha sempre difeso la propria decisione, sostenendo che fosse un modo per rimanere un politico «con i piedi per terra», e «vicino alla gente comune».

In alcuni casi però questo gli ha creato qualche problema: è capitato, per esempio, che Bayrou partecipasse a riunioni importanti, per esempio sui danni provocati da un uragano a Mayotte, o sulla situazione in Ucraina, in videoconferenza, per poter partecipare alle riunioni del consiglio comunale. I collaboratori di Bayrou hanno detto che, nel periodo in cui è stato primo ministro, Bayrou ha comunque rinunciato allo stipendio come sindaco: per spostarsi tra Parigi e Pau, inoltre, ha sempre usato i voli civili (e non quelli di stato), tranne una sola volta, il 16 dicembre scorso.

Dopo il voto di sfiducia diversi giornali francesi hanno seguito il rientro di Bayrou a Pau. Bayrou si è ritrovato a gestire le difficoltà create da un piccolo scandalo, oltre a quelle di un grosso caso di abusi sessuali in un istituto cattolico, avvenuti anche in un periodo in cui era ministro dell’Istruzione: come rivelato da un’inchiesta del giornale Mediapart, infatti, Bayrou avrebbe programmato alcuni lavori per rinnovare l’ufficio del sindaco, programmando di spendere 40mila euro dal bilancio comunale.

La notizia ha provocato diverse reazioni negative, dal momento che Bayrou aveva sostenuto tagli alla spesa pubblica quando era primo ministro, e dal momento che il debito pubblico del comune di Pau è aumentato molto negli ultimi anni, un fatto che contrasta con le posizioni che ha sostenuto come primo ministro a favore dei tagli alla spesa pubblica. Secondo molti, è anche possibile che Bayrou deciderà di ricandidarsi il prossimo anno. Lui, però, non l’ha ancora confermato.

– Leggi anche: Il grande sciopero contro i tagli alla spesa pubblica in Francia