• Mondo
  • Venerdì 16 maggio 2025

Lo scandalo degli abusi sessuali su minori che sta mettendo nei guai François Bayrou

Il primo ministro francese è accusato di avere insabbiato la storia, risalente a quando era ministro dell'Istruzione

François Bayrou (AP Photo/Bob Edme)
François Bayrou (AP Photo/Bob Edme)
Caricamento player

Il primo ministro francese François Bayrou è coinvolto in uno scandalo che riguarda gli abusi sessuali commessi in un istituto cattolico privato del sud della Francia tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta. Quando emersero i primi casi documentati, Bayrou era ministro dell’Istruzione. È accusato di aver contribuito a insabbiare quanto avvenne all’epoca, non rispondendo alle segnalazioni che ricevette da parte di varie persone. È accusato anche di aver mentito su quanto sapesse dei fatti nel corso degli ultimi mesi, quando una serie di sviluppi hanno fatto riparlare del caso.

È un grosso problema politico per il primo ministro, che è a capo di un governo di minoranza e potrebbe essere sfiduciato in qualsiasi momento se le opposizioni (l’estrema destra di Marine Le Pen da un lato, e la sinistra di Jean-Luc Mélenchon dall’altro) decidessero di votare insieme.

Il caso è diventato di dominio pubblico alla fine del 2023, quando Alain Esquerre, ex allievo della scuola cattolica di Notre Dame de Bétharram, decise di aprire un gruppo su Facebook con cui intendeva raccogliere le testimonianze di chi, come lui, aveva frequentato la scuola e aveva subìto abusi fisici o sessuali da parte di sacerdoti, insegnanti e bidelli. La scuola (che oggi si chiama Le Beau Rameau) è un prestigioso istituto privato che si trova nella regione dei Pirenei Atlantici, non lontano da Pau, la città di cui Bayrou è sindaco dal 2014.

La scuola di Notre-Dame de Bétharram a Lestelle-Bétharram (AP Photo/Christophe Ena)

È frequentato da famiglie cattoliche e benestanti, tra cui anche quella del primo ministro, che è molto religioso ed è originario di quella regione: la moglie, Elisabeth Bayrou, è stata insegnante di catechismo dell’istituto, e due dei suoi sei figli ci hanno studiato. La scuola è ancora funzionante e ha un’ottima reputazione dal punto di vista della qualità dell’istruzione.

Un anno e mezzo dopo la sua creazione, il gruppo Facebook di Esquerre aveva raccolto più di 200 denunce. Decine di ex alunni hanno parlato di un «regime di terrore» che vigeva all’interno della scuola, di punizioni corporali violente e denigranti, di pestaggi, abusi sessuali e di stupri commessi per decenni nell’istituto. Recentemente ha fatto denuncia anche la figlia più grande dello stesso Bayrou, Hélène Perlant, che ha parlato di Bétharram come di una «setta», un «regime totalitario». Ha raccontato di aver subito lei stessa un’aggressione da parte di un prete, negli anni Ottanta, ma di non averlo mai raccontato al padre.

In questi mesi Bayrou ha sempre continuato a sostenere di non essere mai stato al corrente degli abusi fisici e sessuali che avvenivano all’interno della scuola.

Secondo diverse inchieste giornalistiche e testimoni, però, non è credibile che Bayrou non sapesse nulla. Ci sono due episodi in particolare che lo smentiscono, e sono stati ricostruiti dal giornale d’inchiesta Mediapart. Uno è il primo caso che arrivò di fronte a un tribunale e raggiunse l’attenzione dei giornali: risale al 1996, quando il padre di un alunno di 14 anni sporse denuncia contro un bidello per aver picchiato suo figlio così forte da causargli la perdita parziale dell’udito. All’epoca Bayrou era già ministro dell’Istruzione e Françoise Gullung, insegnante di matematica a Bétharram, ha raccontato di aver contattato personalmente sia Bayrou che la moglie Elisabeth per denunciare quanto avveniva nella scuola, ma che i suoi avvertimenti vennero minimizzati.

L’altro caso risale a due anni dopo. Nel 1998 l’ex dirigente della scuola, padre Silviet-Carricart, venne formalmente incriminato per avere stuprato una bambina di 10 anni. Fu poi arrestato e rilasciato subito. Poco dopo ricevette un’altra accusa di violenza sessuale, e si suicidò.

Anche di questo Bayrou dice di non aver mai saputo nulla, ma lo smentiscono varie persone tra cui l’avvocato della bambina che denunciò il primo stupro e lo stesso procuratore a cui venne affidato il caso, Christian Mirande. Mirande dice che Bayrou andò personalmente a parlare con lui. «Era preoccupato per suo figlio, che allora frequentava la scuola a Bétharram. Disse che non riusciva a credere che padre Carricart avesse fatto ciò di cui era accusato», ha raccontato.

A febbraio di quest’anno la procura di Pau ha aperto un’indagine su venti dei casi denunciati finora, e il parlamento francese ha istituito una commissione d’inchiesta che ha interrogato Bayrou mercoledì scorso: il primo ministro ha ribadito di non essere mai stato informato degli abusi fisici e sessuali, e di averne appreso solo in seguito, dai giornali.