Un tribunale britannico ha sospeso temporaneamente l’espulsione di un richiedente asilo, prevista da un accordo tra Regno Unito e Francia

Una persona arrivata nel Regno Unito dopo aver attraversato in barca la Manica, 13 agosto 202 (AP Photo/Matt Dunham)
Una persona arrivata nel Regno Unito dopo aver attraversato in barca la Manica, 13 agosto 202 (AP Photo/Matt Dunham)

Il giudice di un tribunale britannico ha sospeso temporaneamente l’ordine di espulsione di un richiedente asilo di origine eritrea che aveva raggiunto l’Inghilterra via mare. La persona, che ha 25 anni e di cui non è stato pubblicato il nome, sarebbe dovuta essere espulsa mercoledì mattina, come previsto dall’accordo sperimentale sull’immigrazione tra Regno Unito e Francia. È la prima volta dalla firma di questo accordo, avvenuta a luglio, che viene accettato il ricorso di un migrante contro un decreto di espulsione.

Il giudice Clive Sheldon ha spiegato la decisione dicendo che, essendoci il dubbio che il richiedente asilo sia stato vittima di tratta di esseri umani, ha diritto ad avere più tempo per raccogliere prove che lo dimostrino. Il giudice gli ha garantito 14 giorni per presentare delle prove: alla fine di questo periodo ci sarà una nuova udienza.

L’accordo sperimentale tra Francia e Regno Unito è definito con l’espressione inglese “one in, one out” (cioè “uno dentro, uno fuori”) perché prevede un rapporto di uno-a-uno nelle espulsioni. Il Regno Unito può infatti espellere in Francia una persona migrante arrivata irregolarmente attraversando il canale della Manica solo accogliendone in cambio dalla Francia un’altra che ha diritto all’asilo nel paese.

Questa condizione è una delle ragioni per cui i numeri delle persone coinvolte saranno piccoli. Secondo i giornali britannici e loro fonti nel governo, si arriverà a un massimo di 50 persone alla settimana, cioè 2.600 all’anno. Nei primi cinque mesi del 2025 sono arrivate nel Regno Unito attraversando la Manica quasi 20mila persone migranti, e 37mila in tutto il 2024.

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