Il governo nepalese dice che le persone uccise nelle proteste dei giorni scorsi sono 30

Alcuni manifestanti durante le proteste del 9 settembre a Katmandu
Alcuni manifestanti durante le proteste del 9 settembre a Katmandu (AP Photo/Niranjan Shrestha)

Mercoledì il ministero della Salute nepalese ha detto che nelle proteste di lunedì e martedì in Nepal sono morte in tutto 30 persone. Quelle ferite sono 1.033. I dati attuali derivano principalmente dagli ospedali nelle città: il numero potrebbe aumentare ancora man mano che vengono segnalate anche le persone morte in ospedali nelle zone rurali del paese. La maggior parte delle persone è morta lunedì, quando la polizia ha sparato contro i manifestanti e ha tentato di disperderli usando anche proiettili di gomma e cannoni ad acqua.

Le proteste sono iniziate lunedì nella capitale Katmandu contro la decisione del governo di bloccare quasi tutti i social network. Sono però diventate delle grosse rivolte contro il governo e la diffusa corruzione, estendendosi a diverse città. Martedì a Katmandu i manifestanti hanno dato fuoco a diversi palazzi governativi e alle case di alcuni importanti politici, costringendo il primo ministro Khadga Prasad Sharma Oli (del Partito Comunista Nepalese) a dare le dimissioni.

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