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  • Mercoledì 10 settembre 2025

Ci sono pochi mesi per salvare centinaia di lavoratori della Lear dal licenziamento

Una nuova azienda italo-cinese ha presentato un piano per convertire l’azienda di Torino, ferma a causa della crisi di Stellantis

Lo stabilimento della Lear a Grugliasco, vicino a Torino
Lo stabilimento della Lear a Grugliasco, vicino a Torino (il Post)
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Una nuova azienda aperta da imprenditori cinesi e italiani ha presentato un piano per far ripartire la Lear di Grugliasco, vicino a Torino, e salvare dal licenziamento la maggior parte dei suoi 370 dipendenti che fino a tre anni fa producevano migliaia di sedili per le auto di Stellantis. Molte ditte come la Lear furono aperte quando l’allora FIAT aveva bisogno di componenti per centinaia di migliaia di auto prodotte ogni anno, mentre ora sono in crisi oppure sono costrette a chiudere perché Stellantis fa sempre meno auto in Italia.

Tutti gli stabilimenti italiani di Stellantis stanno andando molto male, compreso quello di Mirafiori, il più importante perché è uno dei più grandi del gruppo e soprattutto perché si trova a Torino, dove è nata la FIAT. Nei primi sei mesi dell’anno a Mirafiori sono state prodotte 15.315 auto, il 21,5 per cento in meno rispetto ai primi sei mesi del 2024. Lo scorso anno era stato annunciato che dal 2025 a Mirafiori sarebbe stata prodotta la Fiat 500 ibrida, ma si comincerà a farlo a novembre, e quindi eventuali benefici si vedranno solo tra un po’ di tempo.

Le conseguenze di questo calo di produzione sono un esteso ricorso alla cassa integrazione per i lavoratori diretti, assunti da Stellantis, e una forte diminuzione delle commesse alle imprese fornitrici di sedili, tettucci, filtri dell’aria, filtri dell’olio e centinaia di altri componenti. È quello che nell’industria viene chiamato indotto.

La Lear, di proprietà statunitense, è stata tra le prime aziende dell’indotto di Stellantis a chiedere la cassa integrazione per i suoi operai in seguito alla perdita della commessa per la costruzione dei sedili della Fiat 500 elettrica, assegnata da Stellantis a un gruppo turco per diminuire i costi. Negli ultimi anni Lear ha sfruttato tutti gli ammortizzatori sociali messi a disposizione dallo Stato e ora rimane poco tempo per trovare una soluzione prima del licenziamento definitivo dei dipendenti che scatterebbe a dicembre, quando finirà l’ultimo anno di cassa integrazione in deroga.

La proposta per convertirla ed evitare almeno in parte licenziamenti è stata presentata al ministero delle Imprese e del Made in Italy da Fipa (Fabbrica Italiana Produzione Autoveicoli), una nuova società formata da un gruppo di imprenditori italiani e cinesi. La Fipa ha presentato un piano industriale da circa 100 milioni di euro per la trasformazione delle linee produttive dalla costruzione di sedili all’assemblaggio di quadricicli del marchio Desner. I quadricicli sono le piccole auto che possono essere guidate senza patente B, chiamate anche microcar. Il piano prevede di dare lavoro a circa 250 operai sui 370.

Il gruppo di imprenditori è formato da Itb Auto di Angelo Sun Wenyu, il concessionario Fassina di Milano e il gruppo Gantou. L’obiettivo di Fipa è produrre 20mila microcar all’anno. I sindacati hanno chiesto al ministero di verificare la solidità finanziaria degli investitori e le prospettive di mercato del piano industriale.

Per ora i sindacati sono prudenti perché negli ultimi anni sono state presentate diverse altre proposte di conversione di stabilimenti dell’indotto di Stellantis, che sembravano promettenti e invece sono finite nel nulla. Alcuni imprenditori si erano fatti avanti al ministero anche per rilanciare la Lear, ma le loro proposte alla fine non erano state ritenute convincenti.