Quando iniziano i cantieri del ponte sullo Stretto?
Salvini dice tra settembre e ottobre, ma è improbabile visto che è un anno che sposta la data in avanti

Domenica il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha detto che tra settembre e ottobre dovrebbero partire i lavori per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina. «Una volta che la Corte dei conti in piena scienza e coscienza darà l’ok, conto che tra settembre e ottobre si parta coi cantieri, con gli operai, gli scavi e gli espropri», ha detto Salvini durante il forum di Cernobbio. Non è la prima volta che Salvini fissa un obiettivo così puntuale, ma finora nessuna delle scadenze dichiarate è stata rispettata e a questo punto è difficile capire se l’ennesimo annuncio sarà rispettato oppure se anche questa promessa farà la fine delle altre.
Salvini ha parlato di un passaggio del progetto del ponte alla Corte dei conti perché la procedura di autorizzazione non è ancora conclusa. Dopo l’approvazione del Cipess (il comitato per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) avvenuta all’inizio agosto, il progetto definitivo deve ancora essere valutato dalla Corte dei conti, che dovrà verificare che la delibera del Cipess rispetti le leggi e le norme. È un controllo formale ma indispensabile, senza il quale non è possibile iniziare i lavori. L’autorizzazione definitiva da parte della Corte dei conti viene chiamata anche “bollinatura”, un termine che si usa anche per la legge di bilancio. Dopo quest’ultimo passaggio, il progetto definitivo potrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
«Questa settimana, è ciò che è certo, da Palazzo Chigi dovrebbe essere mandato il dossier alla Corte dei conti», ha detto Salvini, usando un condizionale che contraddice la sua certezza. Nella sezione del sito della presidenza del Consiglio dove è possibile consultare lo stato di avanzamento delle procedure, la delibera del Cipess non risulta ancora inviata alla Corte dei conti. È quindi possibile che anche in questo caso si accumuli un po’ di ritardo. Non sarebbe peraltro una novità.
Nel maggio del 2023, durante la conferenza stampa di presentazione del decreto del governo con cui è stata rifinanziata la società Stretto di Messina, Salvini disse che l’obiettivo era aprire i cantieri nell’estate del 2024: «È un impegno che in questo momento siamo assolutamente in grado di mantenere». Un anno fa la scadenza era stata poi spostata alla fine del 2024, poi all’inizio del 2025, entro giugno, entro luglio e poi ancora entro l’estate del 2025, fino al «tra settembre e ottobre» dichiarato domenica.
C’è anche un’altra contraddizione. La scorsa settimana Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina che sta gestendo il progetto, ha fissato obiettivi molto diversi da quelli di Salvini. Ciucci ha spiegato che la progettazione esecutiva e i lavori saranno suddivisi in tre fasi. La prima riguarderà i collegamenti stradali e ferroviari, la seconda le gallerie, gli svincoli e le stazioni ferroviarie, la terza il ponte vero e proprio. Per la prima Ciucci ha detto che i lavori inizieranno nel maggio del 2026, mentre l’ultima nel marzo del 2027. Il completamento del cantiere è previsto nel 2032.



