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  • Mercoledì 3 settembre 2025

E quindi Trump alla fine era vivo

Ma per tre giorni sui social in molti hanno sostenuto che fosse morto, con strane "indagini" e teorie del complotto

Donald Trump durante la conferenza stampa del 2 settembre alla Casa Bianca (AP Photo/Mark Schiefelbein)
Donald Trump durante la conferenza stampa del 2 settembre alla Casa Bianca (AP Photo/Mark Schiefelbein)
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Martedì il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha tenuto una conferenza stampa alla Casa Bianca, dopo sei giorni in cui non aveva avuto appuntamenti pubblici. Questo periodo di assenza, normale per altri presidenti ma inusuale per Trump, è bastato per far circolare online molte speculazioni e complotti sul suo stato di salute: sui social c’era chi sosteneva con convinzione che Trump fosse morto, moribondo o comunque molto malato.

Per giorni utenti e influencer con un certo seguito hanno diffuso presunte prove di una sua malattia. Anche quando sabato Trump è stato visto partire dalla Casa Bianca per andare a giocare a golf in Virginia, le sue foto scattate da lontano non hanno convinto i cospirazionisti ma anzi hanno alimentato ipotesi di manovre per nascondere lo stato di salute del presidente.

Negli ultimi anni in molti spazi di internet, tra cui i social, è diventata sempre più frequente la tendenza a ipotizzare misteri o complotti e provare a svelarli: molti utenti usano strumenti informatici, foto e risorse a disposizione sul web per dimostrare teorie o cercare presunte incongruenze nelle versioni ufficiali. In molti casi gli “internet sleuths”, (“detective di internet”) si occupano di cronaca nera, invitando i propri follower ad aiutarli a mettere insieme indizi per trovare persone scomparse o individuare assassini. Altre volte questa tendenza viene applicata ai personaggi pubblici.

– Leggi anche: Online c’è sempre qualcuno pronto a risolvere un mistero

Nel caso di Trump gli utenti hanno ricostruito la sua agenda pubblica degli scorsi mesi, verificando che non esistevano precedenti di una assenza di tre giorni e dando per certo che questo fosse una prova di una malattia; hanno analizzato i post sui social, individuando presunte differenze con lo stile tipico del presidente; hanno reso più nitide con l’intelligenza artificiale le foto di sabato, trasformando le distorsioni causate dall’AI in prove di una strana malattia che gli avrebbe «modificato la faccia». Anche le dimensioni del cappellino o il fatto che si portasse da solo una giacca («Per nascondere il corpo!») sono state oggetto di speculazione. Alcuni sostenevano che quello nelle foto «semplicemente non è Trump», mentre altri “smontavano” i post in cui diceva di aver giocato a golf analizzando i vestiti di chi lo aveva accompagnato nella partita, troppo simili a quelli che comparivano in post del passato. In alcuni casi si trovavano online video effettivamente falsi o vecchi, diffusi da sostenitori di Trump che invece volevano sottolineare la sua buona salute.

Giovedì è poi stata pubblicata un’intervista del quotidiano Usa Today al vicepresidente J.D. Vance in cui la giornalista gli chiedeva fra molte altre cose se si sentisse pronto a sostenere il ruolo di «comandante in capo», in caso di necessità: era una domanda tutto sommato di routine a cui Vance ha risposto affermativamente, ma specificando che Trump era in ottima salute. Quella risposta negli ambienti cospirazionisti è stata presa come una specie di conferma che stava “succedendo qualcosa”.

Una foto di Donald Trump di domenica (AP Photo/Mark Schiefelbein)

Tutto questo è durato per giorni, ma come quasi sempre in questi casi non è possibile ricostruire da chi o da cosa tutto sia davvero partito. Un post della giornalista Laura Rozen che venerdì sottolineava l’assenza di impegni ufficiali di Trump nel weekend ha avuto 34 milioni di visualizzazioni. Pur non presentando teorie del complotto lei e altri giornalisti molto seguiti, come Aaron Rupar, hanno postato video e commenti che sembravano indicare “stranezze”. Ai consueti esponenti degli ambienti più cospirazionisti di destra in questo caso si sono aggiunti utenti e influencer di sinistra, col risultato di aumentare il volume delle speculazioni. In alcuni casi si trattava di persone davvero convinte della teoria cospirativa, in altri di influencer che sfruttavano l’occasione di pubblicare post che avrebbero facilmente attirato molte attenzioni.

Martedì, durante la conferenza stampa alla Casa Bianca, Trump ha risposto a una specifica domanda di un giornalista che gli chiedeva come «avesse saputo di essere morto». Ha detto di non essersi accorto delle voci che circolavano in quei giorni e di essere stato molto attivo nel weekend, facendo vari post sui social e anche una lunga intervista con il sito di news conservatore Daily Caller (negli Stati Uniti era festa anche lunedì, per il Labor Day, Festa dei lavoratori).

Nemmeno la presenza di Trump nello Studio Ovale ha chiuso totalmente la questione: online c’è chi si è concentrato sull’«aspetto strano» dei suoi capelli e delle spalline della sua giacca, o sul fatto che non fosse uscito subito dalla stanza dopo la fine della conferenza ma avesse atteso che tutti i giornalisti e i fotografi se ne andassero (sarebbe un segno di cattiva salute e dell’impossibilità di camminare).

Come scrive il New York Times, «come molte teorie cospirative, anche quest’ultima sulla salute di Trump contiene un fondo di verità: è vecchio». Trump ha 79 anni, e dovrebbe chiudere il suo secondo mandato a 82, quando diventerà il presidente più vecchio in carica, superando Joe Biden. Negli ultimi tempi ha avuto qualche problema di salute: a luglio per esempio i responsabili della comunicazione della Casa Bianca hanno fatto sapere che soffre di insufficienza venosa cronica, dopo che erano circolate alcune foto in cui aveva le caviglie particolarmente gonfie.

In varie occasioni è stato fotografato con lividi sulle mani, probabilmente causati dallo stesso problema e spesso mascherati con del trucco, mentre non ha mai reso pubblici i risultati di esami più completi sulla sua salute. Era una consuetudine seguita da tutti i presidenti statunitensi e dai candidati presidenti, che però Trump interruppe già nel 2016, durante il suo primo mandato. In questi anni ci sono state varie rivelazioni giornalistiche di terapie a cui si sottoporrebbe (contro il colesterolo alto, per prevenire attacchi di cuore), tutte però piuttosto comuni in uomini della sua età.

La mano di Trump martedì, con i segni del trucco, probabilmente per nascondere un livido (AP Photo/Mark Schiefelbein)

È possibile che l’opinione pubblica statunitense sia ancora condizionata da quanto successo con Biden, che negli anni della sua presidenza (2021-2025) ha mostrato un progressivo deterioramento delle condizioni fisiche e mentali. La sua amministrazione e le persone a lui vicine cercarono di nascondere e minimizzare i problemi, fino a quando non diventarono evidenti durante un dibattito con Trump (che poi portò Biden a ritirare la sua candidatura per le elezioni presidenziali). Trump allora insistette molto sui problemi di Biden, contrapponendogli quelle che definiva come la sua «ottima salute» e la «grande energia».