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  • Venerdì 22 agosto 2025

Ai Mondiali femminili di rugby è sempre Inghilterra contro Nuova Zelanda

Dal 1994 non ci sono mai state altre vincitrici: indovinate chi sono le favorite per l’edizione di quest'anno

Un momento di Inghilterra-Nuova Zelanda, il 14 settembre 2014 allo stadio londinese di Twickenham, Inghilterra (David Rogers/Getty Images)
Un momento di Inghilterra-Nuova Zelanda, il 14 settembre 2014 allo stadio londinese di Twickenham, Inghilterra (David Rogers/Getty Images)
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La decima edizione dei Mondiali femminili di rugby comincia in Inghilterra il 22 agosto e si concluderà il 27 settembre con la finale nello stadio londinese di Twickenham, lo storico stadio del rugby inglese. Sarà quasi di certo la partita di rugby femminile con più spettatori di sempre, e ci sono buone probabilità che a giocarsi la finale saranno Inghilterra e Nuova Zelanda. È dal 1994 che vince o una o l’altra: in due occasioni (nel 1994 e nel 2014) ha vinto l’Inghilterra, in tutte le altre la Nuova Zelanda. Le due squadre si sono incontrate in finale in cinque delle ultime sei edizioni, e ogni volta è un’attesa rivincita della finale precedente.

L’Inghilterra è la migliore squadra al mondo, una delle migliori squadre di ogni sport, maschile o femminile, ed è la grande favorita per questi Mondiali di casa. Ha vinto 57 delle ultime 58 partite. L’unica che non ha vinto è la finale dei Mondiali del 2022, quando perse – ovviamente – contro la Nuova Zelanda: fu una gran partita, in bilico fino alla fine.

La Nuova Zelanda è meno forte e arriva ai Mondiali dopo aver perso diverse partite. Neanche prima della finale del 2022 era data per favorita, ed è una squadra che ha dimostrato più volte di saper dare il meglio quando arrivano le partite più importanti.

Nuova Zelanda e Inghilterra hanno entrambe un’antica tradizione rugbistica, ma è soprattutto a livello femminile che sono da decenni le migliori squadre al mondo. L’unico Mondiale vinto da un’altra squadra (gli Stati Uniti) fu il primo, nel 1991, quando il rugby femminile era ancora agli inizi e il premio per la vittoria era di 500 sterline. Da allora solo altre due squadre (il Canada una volta e gli Stati Uniti altre due) sono arrivate a una finale mondiale.

Quest’anno ai Mondiali (anche chiamati Coppa del Mondo) ci sono 16 squadre, quattro in più rispetto al 2022. Ma per via dei divari tra le squadre (che a livello femminile sono ancor più accentuati che al maschile) è piuttosto facile prevedere le Nazionali che passeranno la fase ai gironi e quelle che potrebbero arrivare in semifinale. È molto probabile, per esempio, che l’Italia superi il girone, ma è ben più difficile che vada oltre i quarti di finale. E sarebbe sorprendente se Inghilterra e Nuova Zelanda non dovessero vincere il loro girone e non arrivare quantomeno alle semifinali. Le due principali candidate per arrivarci insieme a loro sono il Canada (che nel rugby femminile se la cava molto meglio che in quello maschile) e la Francia. Quest’ultima è nel girone con l’Italia, contro cui giocherà la prima partita sabato alle 21:15.

L’Inghilterra è favorita quanto può esserlo una squadra che gioca in casa, che è ampiamente prima nel ranking mondiale, che non perde da 30 partite, e che ha vinto – senza mai perdere una partita – tutti i Sei Nazioni (il torneo annuale tra le migliori Nazionali d’Europa) dal 2019 a oggi. Dalla sua ha anche l’aver vinto, con buon margine, le ultime tre partite contro la Nuova Zelanda (giocate dopo la finale mondiale del 2022).

L’Inghilterra è allenata dal neozelandese John Mitchell (ex allenatore degli All Blacks, la Nazionale neozelandese maschile) e la squadra sembra avere un giusto equilibrio tra rugbiste esperte e giovani promettenti. Per le giocatrici della Nazionale inglese (spesso chiamate “Red Roses”, dal fiore simbolo del rugby inglese) gioca Ellie Kildunne, miglior rugbista al mondo nel 2024.

Ellie Kildunne nel settembre 2024 a Londra, Inghilterra (Tom Dulat/Getty Images)

Ci sono comunque elementi per mettere in dubbio queste certezze: a partire dal fatto che anche nel 2022 l’Inghilterra era favorita, ma poi ha perso. Non solo: delle 7 partite che l’Inghilterra ha perso in tutta la sua storia ai Mondiali, 6 le ha perse proprio contro la Nuova Zelanda, e per 5 volte in finale.

E se è vero che la squadra ha un giusto equilibrio tra esperienza e gioventù, è altrettanto vero che metà delle giocatrici ricorda benissimo come finisce di solito quando si arriva in finale con la Nuova Zelanda. Potrebbe non essere facile, a livello mentale e di morale, trovarsi di nuovo in quella situazione. A ogni finale la pressione aumenta, e specie quest’anno, con i Mondiali in casa, ogni esito diverso dalla vittoria sarà vissuto come una delusione.

Dopo la vittoria in finale del 2022 la Nazionale neozelandese (le cui giocatrici sono note come Black Ferns, le felci nere, dal nome della pianta simbolo del rugby neozelandese) ha perso, oltre che con l’Inghilterra, anche con Francia e Canada. Tra l’ottobre del 2023 e l’ottobre del 2024 ha perso la metà delle partite che ha giocato.

Però è in ripresa, come spesso lo è stata con l’avvicinarsi dei Mondiali. La sua giocatrice migliore è la 34enne Portia Woodman-Wickliffe, vincitrice dei Mondiali nel 2017 e nel 2022 e dell’oro olimpico del 2024 (in cui si è giocato a rugby a 7 anziché a 15, come invece si fa ai Mondiali). È considerata la migliore rugbista di sempre. Dopo le Olimpiadi si era ritirata dalla Nazionale, poi ci ha ripensato per poter giocare anche questi Mondiali.

Portia Woodman-Wickliffe nel maggio 2025 a Auckland, in Nuova Zelanda (Fiona Goodall/Getty Images)

Oltre a lei in Nazionale ci sono diverse giovani rugbiste, alcune delle quali in arrivo dal rugby a 7 (più dinamico e veloce) che si prevede portino ancora più fantasia e rapidità a una squadra già apprezzata per il suo bel gioco. La squadra è talmente fornita di ottime giocatrici che Ruby Tui, un’altra grande rugbista che si era ritirata e ci aveva poi ripensato per i Mondiali, nemmeno è stata convocata. Anche per la Nuova Zelanda l’unico successo sarebbe un’altra vittoria in finale.

Sì, anche le Black Ferns fanno la loro haka, la Ko Uhia Mai: immaginate di doverla vedere pochi secondi prima di giocarci contro in finale

Di certo, specie se l’Inghilterra arriverà dove tutti si aspettano, saranno i Mondiali femminili di rugby con più spettatori della storia. Alla finale del 1991 assistettero meno di tremila persone e ancora nel 2017 la media di spettatori di tutte le partite del torneo fu inferiore ai 2mila. Alla finale del 2022 gli spettatori furono 42 mila, con circa 150mila biglietti venduti per tutte le partite del torneo. L’ultima volta che la Coppa del Mondo di rugby femminile fu in Inghilterra la finale si giocò allo Stoop, uno stadio da 15mila posti molto secondario rispetto a quello di Twickenham.

Quest’anno sono già stati venduti quasi 400mila biglietti, compresi i circa 82mila posti dello stadio di Twickenham che ospiterà la finale: salvo stravolgimenti imprevedibili, sarà la partita di rugby femminile con più spettatori dal vivo che sia mai stata giocata.