Facebook ha rimosso un gruppo con oltre 30mila utenti italiani dedicato alla condivisione di foto private non consensuali di donne

Mercoledì Meta, l’azienda che possiede Facebook, ha rimosso dalla piattaforma il gruppo “Mia Moglie”, dedicato alla condivisione di foto private non consensuali delle mogli o partner degli utenti. L’esistenza del gruppo, che aveva quasi 32mila membri ed era aperto, quindi visibile a chiunque, era stata segnalata martedì su Instagram dalla scrittrice Carolina Capria (@lhascrittounafemmina). Al suo interno venivano pubblicate quotidianamente foto di donne in intimo o nude, che spesso gli utenti presentavano come le loro mogli o fidanzate, e che gli altri utenti erano incoraggiati a commentare. Il gruppo ospitava anche altri contenuti, messaggi e discussioni misogini e sessisti.

Meta ha detto che il gruppo violava le policy di Facebook contro lo sfruttamento sessuale degli adulti. La polizia postale ha detto di aver iniziato a svolgere degli accertamenti sul caso.

Dal 2019 in Italia, dopo l’introduzione dell’articolo 612-ter del codice penale, chi diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito senza il consenso della persona interessata può essere punito con la reclusione da 1 a 6 anni e con multe che vanno da 5mila a 15mila euro. Negli anni però sono stati documentati centinaia di gruppi online, specialmente su Telegram, in cui uomini condividono immagini e video privati di donne senza il loro consenso. Spesso i materiali presenti in questi gruppi sono identificabili come revenge porn, ossia la pratica di condividere immagini o video privati diffusi senza consenso come forma di vendetta contro la propria partner o ex partner.

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