Una donna trans statunitense ha fatto ricorso contro la decisione dei Paesi Bassi di rifiutarle l’asilo politico per le politiche di Trump

Una barca addobbata con messaggi di sostegno ai richiedenti asilo della comunità LGBTQ al Pride di Amsterdam, nei Paesi Bassi
Una barca addobbata con messaggi di sostegno ai richiedenti asilo della comunità LGBTQ+ al Pride di Amsterdam, nei Paesi Bassi, nel 2023 (Ozan Yilmaz/Getty Images)

Mercoledì un tribunale di Amsterdam ha cominciato a esaminare il caso di Veronica Clifford-Carlos, una donna trans statunitense che aveva fatto richiesta di asilo politico nei Paesi Bassi, sostenendo di non sentirsi più sicura negli Stati Uniti per via delle iniziative ostili del presidente Donald Trump nei confronti delle persone trans. La sua richiesta era stata rifiutata e Clifford-Carlos ha fatto ricorso. L’organizzazione nederlandese LGBT Asylum Support, che la sta aiutando dal punto di vista legale, ha detto che ci sono almeno altre 20 persone statunitensi in una situazione simile alla sua.

Clifford-Carlos vive nei Paesi Bassi dallo scorso giugno. La sua richiesta di asilo era stata rifiutata dal Servizio immigrazione e naturalizzazione (IND) perché gli Stati Uniti sono considerati un paese sicuro. Secondo la donna e LGBT Asylum Support però questa valutazione non sarebbe aggiornata: da quando è diventato presidente, lo scorso gennaio, Trump ha introdotto varie politiche che limitano i diritti delle persone trans. A pochi giorni dall’inizio del suo mandato per esempio aveva iniziato a smantellare tutti i programmi governativi su inclusione e diversità, poi aveva di fatto vietato alle ragazze e alle donne trans di competere nelle squadre sportive femminili. Successivamente ha anche fatto escludere le persone trans dalle forze armate statunitensi.

I Paesi Bassi sono stati il primo paese al mondo a introdurre i matrimoni tra le persone dello stesso genere e sono considerati particolarmente accoglienti e rispettosi nei confronti della comunità LGBTQ+. Perché il tribunale di Amsterdam si esprima sul caso di Clifford-Carlos potrebbero volerci dalle quattro alle sei settimane.