L’ultima e unica volta in cui Zelensky e Putin si incontrarono

Era il 2019, c'erano anche Merkel e Macron e l'invasione russa su larga scala non era ancora iniziata: ora Trump vorrebbe replicare

Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky a Parigi, il 9 dicembre del 2019 (Ian Langsdon/Pool via AP)
Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky a Parigi, il 9 dicembre del 2019 (Ian Langsdon/Pool via AP)
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L’ultima e unica volta che il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky si sono incontrati di persona fu più di cinque anni fa, quando l’invasione russa su larga scala non era ancora iniziata ma di fatto i due paesi erano già in guerra tra loro, anche se una guerra limitata all’Ucraina orientale. Era il 9 dicembre del 2019 e Putin e Zelensky si incontrarono a Parigi per parlare di rivendicazioni russe e concessioni territoriali. Con loro c’erano il presidente francese Emmanuel Macron e l’allora cancelliera tedesca Angela Merkel.

Se Trump dovesse effettivamente riuscire a organizzare un altro incontro tra i due presidenti, come ha detto lunedì di voler fare, sarebbe quindi un suo successo diplomatico: dal 2022 Putin si è sempre rifiutato di incontrare Zelensky.

L’incontro a Parigi del 2019 era una riunione del cosiddetto “Formato della Normandia”, ossia un gruppo di quattro paesi (appunto Francia, Germania, Russia e Ucraina) che si incontrarono varie volte tra il 2014 e il 2022 per cercare di risolvere la guerra in corso nel Donbas. Il Donbas fa parte dell’Ucraina ma nel 2014 fu parzialmente occupato da separatisti filorussi, appoggiati e armati dal regime di Putin.

Zelensky nel 2019 a Parigi con Vladimir Putin, Emmanuel Macron e Angela Merkel (CHRISTOPHE PETIT TESSON)

Nel dicembre del 2019 Zelensky era in carica da circa sei mesi: era stato eletto presidente a maggio, dopo una campagna elettorale incentrata in gran parte sulla promessa di mettere fine ai combattimenti sul confine orientale. Prima faceva l’attore comico e non aveva alcuna esperienza politica e diplomatica. Al contrario Putin era presidente già da 15 anni, e sapeva insomma come muoversi alle riunioni tra capi di stato e di governo.

– Leggi anche: Cos’è il Donbas e perché Putin lo vuole

Putin arrivò al palazzo dell’Eliseo (la sede della presidenza francese, dove si tenne l’incontro) con una lussuosa limousine della marca russa Aurus, Zelensky con un minivan grigio della Renault. Indossava un completo nero con giacca e cravatta: da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, nel febbraio del 2022, non ne ha mai più messo uno in pubblico, preferendo abiti militari o meno formali come segno di rispetto per i soldati e i cittadini ucraini in guerra.

Per capire di cosa si parlò all’incontro di Parigi bisogna fare un passo indietro. Nel marzo del 2014 la Russia aveva invaso e annesso illegalmente la regione ucraina della Crimea. Ad aprile poi dei ribelli filorussi avevano preso il controllo delle regioni orientali di Donetsk e Luhansk, che insieme compongono il Donbas. Da quel momento il Donbas è sempre rimasto una zona di guerra, con periodi di combattimenti più o meno intensi.

Nel 2015 furono firmati gli Accordi di Minsk, secondo cui le regioni di Donetsk e Luhansk sarebbero dovute tornare all’Ucraina in cambio di maggiore autonomia, e i gruppi ribelli avrebbero dovuto abbandonare le armi. Quegli accordi non furono mai rispettati: tra le altre cose nel febbraio del 2022 (poco prima dell’inizio dell’invasione su larga scala) Putin riconobbe ufficialmente le autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk, e poi le annesse alla Russia con dei referendum farsa.

Tuttora la cessione di quei territori è una delle principali condizioni poste da Putin per il raggiungimento di un accordo di pace.

Alla riunione del dicembre del 2019 Putin e Zelensky parlarono da soli per circa 15 minuti, e per qualche ora insieme a Macron, Merkel e vari funzionari. In un comunicato congiunto venne ribadito che gli Accordi di Minsk avrebbero dovuto continuare a essere la base di partenza per futuri negoziati, e Russia e Ucraina si accordarono per un cessate il fuoco entro la fine del 2019, cosa poi non successa. In conferenza stampa dopo l’incontro Zelensky disse: «Ci sono molte questioni che non siamo riusciti a risolvere oggi, e dovremo farlo in futuro. Sono certo che lo faremo, insieme».

Le cose sono andate diversamente. Come detto, dall’inizio dell’invasione russa su larga scala Putin si è sempre rifiutato di incontrare Zelensky e non è chiaro se cambierà idea questa volta: il governo russo per ora non ha commentato la proposta di Trump.