La Russia ha dichiarato Reporter senza frontiere “organizzazione indesiderata”

Giovedì il ministero della Giustizia russo ha dichiarato “organizzazione indesiderata” Reporter senza frontiere (RSF), l’organizzazione non profit internazionale nata in Francia nel 1985 che si occupa di difendere e tutelare i giornalisti e il loro lavoro in tutto il mondo. La decisione comporta il divieto per RSF di operare dalla Russia, e chiunque ci collabori o la sostenga rischia fino a cinque anni di carcere.
RSF si sostiene soprattutto con il contributo di istituzioni governative e di fondazioni private, e “organizzazione indesiderata” è una formula utilizzata dalle autorità russe per cercare di ostacolare le attività di media, ong e organizzazioni internazionali che ritengono pericolose o contrarie alle idee regime.
In un comunicato, RSF ha accusato il governo russo di voler «imbavagliare tutte le voci dirette che rivelano la sua censura e la sua propaganda». In questi anni la Russia ha dichiarato “indesiderate” circa 250 organizzazioni. Tra queste ci sono diversi media indipendenti, come i giornali Moscow Times, Novaya Gazeta Europe e Meduza, il sito di giornalismo investigativo Bellingcat e l’emittente radiofonica Radio Free Europe/Radio Liberty. È stata dichiarata “organizzazione indesiderata” anche l’ong Amnesty International, che si occupa da oltre sessant’anni di diritti umani.
– Leggi anche: Čeburaška va alla guerra


