La Russia ha dichiarato Radio Free Europe/Radio Liberty “organizzazione indesiderata”

L'immagine del profilo Facebook di Radio Free Europe/Radio Liberty
(Immagine tratta dal profilo Facebook di Radio Free Europe/Radio Liberty)

L’emittente radiofonica Radio Free Europe/Radio Liberty (RFE/RL) è ora considerata una “organizzazione indesiderata” in Russia. Lo ha comunicato la stessa RFE/RL, spiegando di essere stata inserita nell’apposito registro del ministero della Giustizia russo.

RFE/RL è finanziata dal Congresso degli Stati Uniti, ha corrispondenti in 23 paesi e si rivolge perlopiù a persone che vivono in posti in cui la libertà dei media è fortemente limitata. Per le autorità russe era già un “agente straniero”, una formula che per la legge russa indica persone oppure organizzazioni che a detta del governo ricevono fondi dall’estero per svolgere attività antigovernativa. L’espressione “organizzazione indesiderata” è ancora più ampia, si rivolge in particolare alle ong e a organizzazioni internazionali, ed espone a potenziali accuse penali sia i giornalisti che le persone che collaborano con un certo ente, così come i suoi donatori.

In base a quello che dice il registro, RFE/RL è la 142esima organizzazione a essere considerata “indesiderata” nell’ambito della legge russa, in vigore dal 2015. Secondo il Committee to Protect Journalists, un’organizzazione non profit che difende la libertà di stampa, dal 2021 la Russia ha indicato come “organizzazioni indesiderate” decine di media indipendenti, tra cui Meduza, Bellingcat e Novaya Gazeta Europe.

«Milioni di russi hanno fatto affidamento su di noi per decenni», ha detto il presidente di RFE/FL Stephen Camus, citando anche «gli ascolti da record degli ultimi giorni in seguito alla morte di Alexei Navalny», a lungo la figura più importante del movimento per la democrazia in Russia, oltre che la principale minaccia interna al potere del presidente russo Vladimir Putin. «Questo tentativo di reprimerci», continua Camus, «farà soltanto lavorare RFE/RL più sodo per offrire un giornalismo libero e indipendente alle persone russe». Più di 30 dipendenti di RFE/RL erano già considerati “agenti stranieri” dal ministero della Giustizia russo, ha detto sempre l’emittente.

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