• Sport
  • Giovedì 14 agosto 2025

Anche la Coppa America deve risparmiare

Le nuove regole della più antica gara velica al mondo puntano a limitare le spese, e per la prima volta dovrà esserci almeno una donna negli equipaggi

Team Ineos Britannia durante l'America's Cup, il 14 ottobre 2024 a Barcellona, in Spagna (David Ramos/Getty Images)
Team Ineos Britannia durante l'America's Cup, il 14 ottobre 2024 a Barcellona, in Spagna (David Ramos/Getty Images)
Caricamento player

Il 12 agosto è stato firmato in Nuova Zelanda il “Protocollo per la 38ª America’s Cup” l’insieme delle regole principali della prossima edizione di Coppa America, la più importante e antica competizione velica al mondo, che si terrà nel 2027 a Napoli, prima sede italiana dell’evento. Il Protocollo è un accordo tra le parti – in questo caso Emirates Team New Zealand, che ha vinto l’ultima edizione, e Athena Racing, in rappresentanza delle altre squadre – e serve a decidere il tipo di barche che saranno usate e le regole dell’evento, che spesso cambiano molto da un’edizione all’altra.

Il Protocollo per l’edizione del 2027 si è fatto notare perché per la prima volta nella storia della competizione prevede la presenza a bordo di una donna, oltre che per una serie di decisioni che puntano a renderla meno costosa per chi vi partecipa. Resta valida la struttura generale secondo cui una serie di squadre (ancora non si sa quali e quante) si sfidano nella Louis Vuitton Cup, il trofeo che serve a decidere quale squadra sfiderà la vincitrice della precedente edizione (Emirates Team New Zealand) nella Coppa America.

La Coppa America del 2027 si disputerà sulle stesse imbarcazioni delle ultime due edizioni: gli AC75, dove AC sta per America’s Cup e 75 è la lunghezza in piedi, pari a circa 23 metri. In particolare, come spiegato nel comunicato di presentazione del Protocollo, «i team esistenti dovranno utilizzare gli stessi scafi AC75 utilizzati nella 37ª Coppa America, se disponibili» mentre «i nuovi team potranno acquistare solo un AC75 esistente o costruirne uno nuovo basato sul design di uno scafo AC37» (imbarcazioni più piccole).

È stato inoltre deciso che i team velici che parteciperanno alla prossima edizione della Coppa America potranno spendere un massimo di 75 milioni di euro: sono tanti, ma non così tanti per un evento di questo tipo. Questo limite al budget è stato presentato come «un’importante iniziativa di contenimento dei costi per tutti i team» e ha lo scopo di evitare divari troppo grandi nei budget delle squadre e che una squadra con un budget più basso scelga di non partecipare considerandosi battuta in partenza.

Sono state introdotte anche importanti novità per quanto riguarda gli equipaggi. Nella precedente edizione su ogni AC75 c’erano otto persone, compresi quattro cyclor: dei ciclisti-marinai (la parola nasce dall’unione delle parole inglesi cyclist e sailor) che pedalavano per generare l’energia necessaria a muovere parti dell’imbarcazione. Nella prossima non ci saranno più i cyclor e gli equipaggi saranno composti da cinque persone (l’energia che veniva generata dai cyclor sarà fornita da batterie).

Per la prima volta nella storia della Coppa America ci dovrà essere «almeno un membro femminile a bordo» delle imbarcazioni in gara (nel 2024 c’è stata la prima versione femminile della Coppa America) e il Protocollo prevede anche che «due velisti più la velista donna siano cittadini del paese del team sfidante». In altre parole, delle cinque persone che saranno parte dell’equipaggio non più di due potranno essere di un paese diverso da quello del team velico a cui appartiene un’imbarcazione.

Oltre agli equipaggi, a bordo delle imbarcazioni potrà salire una sesta persona, un ospite-spettatore privilegiato che non sarà però impegnato nella gara: «VIP, sponsor, media, influencer e personalità potranno sperimentare in prima persona e raccontare esattamente cosa significhi regatare a bordo delle imbarcazioni più tecnologiche al mondo, ed essere nel vivo del campo di regata», si legge nel comunicato.

(David Ramos/Getty Images)

Il Protocollo presenta anche diverse novità su tempi e modi delle regate, in genere accomunati dal principio di dare modo a tutte le squadre di fare più gare e avere maggiori possibilità di mettersi in mostra (e mettere in mostra i loro sponsor). La prima fase della Louis Vuitton Cup, storicamente fatta in modalità match race (con due imbarcazioni in gara) avrà anche regate di flotta (con tutte le barche in gara insieme) e già dal 2026 ci saranno regate preliminari, però su AC40 (imbarcazioni più piccole).

Oltre al Protocollo per la Coppa America del 2027, è stata anticipata l’intenzione di cambiare il modo in cui è gestita la parte commerciale dell’evento, che ha l’obiettivo di rendere più condivise le decisioni sulla competizione. Questo tipo di gestione comune, in cui le squadre avranno un ruolo importante, è stato paragonato a quello dell’NBA, il principale campionato di basket nordamericano.

Sono state infine poste le basi per far sì che la Coppa America si svolga ogni due anni e non, come è stato nell’ultimo periodo, ogni tre o quattro anni (le ultime edizioni sono state nel 2010, nel 2013, nel 2017 e nel 2021). Grant Dalton, CEO di Team New Zealand, ha detto: «sebbene l’America’s Cup sia il trofeo più antico dello sport internazionale e l’apice della vela, il suo tallone d’Achille è sempre stata la mancanza di continuità». Anche questa decisione punta a rendere più semplice e profittevole la pianificazione economica delle squadre e degli sponsor che sceglieranno di partecipare all’evento.

Le regate della Coppa America – quelle tra Emirates Team New Zealand e il vincitore della Louis Vuitton Cup – si terranno nel luglio del 2027, e dal 19 agosto di quest’anno si apriranno le iscrizioni alla Louis Vuitton Cup.

– Leggi anche: Tra il primo e l’ultimo di questa regata ci sono oltre 15mila chilometri