Nel salto con gli sci continuano a esserci problemi di tute
Nella prima gara ufficiale della nuova stagione sei saltatori sono stati squalificati, anche se stavolta nessuno ha barato

Sabato, nella prima gara del circuito internazionale estivo di salto con gli sci che si è svolta a Courchevel, nelle Alpi francesi, sei atleti sono stati squalificati perché le loro tute non rispettavano le norme sull’abbigliamento stabilite dalla FIS, la Federazione internazionale di sci e snowboard. Nelle gare estive, gli atleti gareggiano nelle stesse strutture usate durante la stagione invernale: tuttavia le superficie usate non sono ricoperte di neve, e gli atleti gareggiano su superfici artificiali.
Tra le persone squalificate c’è anche il norvegese Kristoffer Eriksen Sundal, che già a marzo era stato sospeso insieme ad altri quattro connazionali per lo stesso motivo. Allora Jan-Erik Aalbu, il direttore della squadra, aveva ammesso che le tute di due atleti erano state manomesse per barare.
Nel salto con gli sci le tute hanno una grande importanza, perché possono incidere sulle prestazioni degli atleti e sull’esito delle gare. Sandro Pertile, uno dei direttori di gara della FIS, ha detto che le squalifiche di sabato non sono state dovute a comportamenti scorretti da parte degli atleti, ma al fatto che, dopo quanto accaduto a marzo, sono state inasprite le regole e molte squadre devono ancora adattarsi.
La FIS disciplina molto dettagliatamente il modo in cui vengono realizzate e indossate le tute: per esempio, devono essere composte interamente dallo stesso materiale (microfibra spugnosa), avere uno spessore compreso tra i 4 e i 6 millimetri e garantire una certa permeabilità all’aria, per evitare un effetto “vela” che potrebbe fare aumentare la distanza del salto. Le misure devono corrispondere a quelle del corpo dell’atleta in posizione eretta, con una tolleranza compresa tra 2 e 4 centimetri in più in qualsiasi punto della tuta.
Le modifiche, introdotte per garantire maggiore regolarità nelle competizioni di salto con gli sci in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del prossimo febbraio, prevedono scansioni tridimensionali più accurate del corpo degli atleti e standard più rigidi per il taglio e la forma delle tute, in particolare nella zona del cavallo, oltre a controlli più dettagliati su guanti e scarponi. Un’altra novità è il sistema di sanzioni per le irregolarità dell’equipaggiamento: alla prima violazione viene assegnato un cartellino giallo, alla seconda un cartellino rosso con sospensione dalla gara successiva e l’impossibilità di essere convocati nella nazionale.
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