È morto il senatore colombiano a cui avevano sparato a inizio giugno
Miguel Uribe Turbay aveva 39 anni e voleva candidarsi alle prossime presidenziali: sull'omicidio ci sono ancora cose non chiare

Dopo nove settimane in terapia intensiva è morto il senatore colombiano Miguel Uribe Turbay, a cui avevano sparato lo scorso 7 giugno durante un evento elettorale nella capitale Bogotà. Uribe aveva 39 anni ed era membro del partito conservatore Centro Democratico: aveva annunciato l’intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali di maggio del 2026.
La polizia colombiana ha arrestato quattro persone sospettate di avere avuto un ruolo nell’esecuzione dell’omicidio. Sono tre adulti e un ragazzino di 14 anni, che ha ammesso di essere stato pagato per sparare a Uribe. Sono accusati di tentato omicidio (accusa che ora sarà verosimilmente modificata) e possesso illegale di arma da fuoco. Gli adulti sono accusati anche di aver sfruttato un minorenne per compiere reati. Le autorità ritengono che il mandante dell’omicidio sia Elder José Arteaga Hernandez, già noto nella criminalità colombiana come “El Costeño”, arrestato a inizio luglio.
L’attentato era avvenuto in un parco nel quartiere Modelia, nella zona ovest del centro cittadino, dove era in corso un comizio. Uribe era sul palco e aveva appena cominciato a parlare quando era stato colpito da tre proiettili, due alla testa e uno alla gamba. Era caduto immediatamente ed era stato soccorso dalle sue guardie del corpo, poi era arrivata un’ambulanza ed era stato portato in ospedale in condizioni critiche. L’ospedale dove era ricoverato aveva fatto sapere che ultimamente le sue condizioni si erano aggravate e aveva avuto emorragie cerebrali difficilmente arginabili.

Un cartellone a Bogotà a sostegno di Uribe dopo l’attentato (AP Photo/Ivan Valencia)
Uribe era noto in Colombia e veniva da una famiglia con una forte tradizione nella politica nazionale: suo nonno materno era l’ex presidente Julio César Turbay, in carica tra il 1978 e il 1982. Non è invece imparentato con l’ex presidente Álvaro Uribe, in carica tra il 2002 e il 2010 e poi fondatore del partito Centro Democratico. La madre era la giornalista Diana Turbay, che nel 1990 fu rapita dal cartello criminale di Pablo Escobar e uccisa dopo un lungo sequestro.
Miguel Uribe è stato per vari anni nell’amministrazione comunale di Bogotà: nel 2018 si candidò anche a sindaco, ma non fu eletto. Era senatore dal 2022, all’opposizione del governo di sinistra del presidente Gustavo Petro.

Una marcia di protesta dopo l’attentato contro Miguel Uribe Turbay a Bogotà, il 15 giugno del 2025 (AP Photo/Ivan Valencia)
La Colombia ha una lunga storia di violenza politica, anche per via dei legami con il narcotraffico e delle lotte portate avanti per decenni da vari gruppi armati. Uno degli episodi più noti è l’assassinio di Jorge Gaitán, leader del Partito Liberale e candidato alle presidenziali, che fu ucciso a colpi di pistola nel 1948: la sua morte provocò estese proteste, divenute note come il “Bogotazo”. Nell’agosto del 1989 fu ucciso durante un comizio Luis Carlos Galàn, anche lui candidato del Partito Liberale e noto per la lotta contro la corruzione e i cartelli della droga (il suo personaggio compare anche nella serie Netflix Narcos).



