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  • Sabato 9 agosto 2025

A Londra 474 persone sono state arrestate per il sostegno a Palestine Action

È l'organizzazione a favore della causa palestinese che il governo britannico ha reso illegale sulla base delle leggi antiterrorismo

Agenti di polizia che arrestano una persona che manifesta contro le azioni di Israele nella Striscia di Gaza a Londra, il 9 agosto 2025 (AP Photo/Alberto Pezzali)
Agenti di polizia che arrestano una persona che manifesta contro le azioni di Israele nella Striscia di Gaza a Londra, il 9 agosto 2025 (AP Photo/Alberto Pezzali)
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Sabato a Londra sono state arrestate 474 persone durante una manifestazione in favore di Palestine Action, un’organizzazione a favore della causa palestinese che il 5 luglio il governo britannico ha dichiarato illegale sulla base delle leggi antiterrorismo del paese. Nelle ultime settimane più di 200 persone erano state arrestate per lo stesso motivo, ma la polizia ha detto che sabato è stato eseguito il più alto numero di arresti in un solo giorno degli ultimi dieci anni a Londra.

Il parlamento britannico aveva votato a favore della messa al bando di Palestine Action sulla base di una legge del 2000 contro il terrorismo, attirando molte critiche: farne parte o anche solo sostenerla è un reato che prevede fino a 14 anni di carcere. Negli ultimi tempi l’organizzazione aveva organizzato rivolte soprattutto contro le fabbriche di armi di aziende israeliane con sede nel Regno Unito e le aziende a loro collegate.

La polizia di Londra ha detto che delle 474 persone arrestate sabato, 466 sono state fermate solo per il sostegno a Palestine Action, cinque per aver aggredito dei poliziotti, due per accuse legate alla violazione dell’ordine pubblico e una per un’accusa aggravata da una connotazione razzista. I manifestanti che hanno fornito alla polizia informazioni sulla propria identità sono stati rilasciati a condizione di non partecipare ad altre proteste in sostegno di Palestine Action.

La manifestazione era stata organizzata da un’organizzazione a sostegno dei diritti civili, Defend Our Juries, che ne aveva già organizzate altre, a Parliament Square, di fronte alla sede del parlamento. Le persone che vi hanno preso parte si sono sedute nella piazza più o meno nello stesso momento e hanno tirato fuori dei cartelli bianchi con la scritta: «I oppose genocide, I support Palestine Action», cioè “Mi oppongo al genocidio, sostengo Palestine Action”. A quel punto la polizia ha cominciato ad arrestarle.

La ministra dell’Interno Yvette Cooper ha difeso la messa al bando di Palestine Action, dicendo che si fonda su «informazioni di sicurezza solide seguite ad attacchi gravi commessi dal gruppo», che riguarderebbero anche piani di attacchi violenti futuri. Alla fine di luglio una sentenza dell’Alta corte di giustizia di Inghilterra e Galles ha stabilito che Palestine Action può fare ricorso contro la decisione del governo di renderla illegale: gli avvocati della cofondatrice dell’organizzazione Huda Ammori sostengono che il bando violi il diritto di opinione.