Il governo israeliano ha approvato un piano per occupare la città di Gaza
E Netanyahu ha detto che prenderà il controllo di tutta la Striscia

Il governo israeliano ha approvato un piano voluto dal primo ministro Benjamin Netanyahu per occupare la città di Gaza, nel nord della Striscia, una delle ultime grosse aree che ancora non sono sotto il controllo dell’esercito di Israele.
Il piano è diverso da quello che avevano anticipato i media israeliani negli scorsi giorni, e che prevedeva l’occupazione di tutta la Striscia di Gaza. Questo potrebbe essere però il primo passaggio di un’operazione più ampia e duratura: in un’intervista all’emittente statunitense Fox News data giovedì notte, Netanyahu ha confermato che l’obiettivo ultimo di Israele è l’occupazione totale della Striscia.
Già adesso Israele occupa circa il 75 per cento del territorio della Striscia di Gaza, ma finora l’esercito aveva in buona parte evitato di entrare nel restante 25 per cento per timore che lì fossero detenuti gli ostaggi israeliani. Le zone ancora risparmiate sono anche quelle in cui si è concentrato il grosso della popolazione palestinese sfollata: sono la città di Gaza e le due regioni costiere attorno a Deir al Balah e ad Al Mawasi, dove si trovano grandi campi profughi. Deir al Balah ha già subìto alcuni attacchi negli scorsi giorni.
Nella città di Gaza vivono attualmente circa 800 mila persone. Secondo fonti del giornale israeliano Haaretz, il piano di occupazione prevede di fare evacuare verso sud tutta la popolazione civile entro il 7 ottobre di quest’anno; a quel punto la città sarà messa sotto assedio con l’obiettivo dichiarato da Israele di eliminare tutti i membri di Hamas rimanenti.
Alcuni ufficiali dell’esercito israeliano hanno detto che dopo aver conquistato tutta la città di Gaza, l’esercito procederà con l’occupazione di tutto il resto della Striscia, anche se questo non è al momento esplicitamente previsto nel piano.
L’operazione militare contro la città di Gaza potrebbe far peggiorare la già catastrofica situazione umanitaria per la popolazione, perché come già avvenuto in altri casi del genere l’evacuazione dei civili è sempre parziale, e molte persone decidono di rimanere nelle loro case. Ammassare centinaia di migliaia di civili nei campi profughi, inoltre, provoca di per sé situazioni drammatiche per la salute e l’incolumità delle persone. L’operazione potrebbe mettere in pericolo anche gli ostaggi israeliani, che rischiano di essere colpiti dai bombardamenti israeliani o di essere uccisi dai loro carcerieri.
Nell’intervista data a Fox News, Netanyahu ha detto che Israele intende sì occupare la Striscia per tentare di distruggere Hamas, ma non governarla: «Non la vogliamo tenere. Non la vogliamo governare. Non vogliamo rimanere lì come governo. Vogliamo cederla a forze arabe». Non ha dato però altri dettagli, né specificato chi sarebbero queste «forze arabe».
La decisione di occupare la città di Gaza – e in prospettiva tutta la Striscia – è stata presa contro l’opinione del capo dell’esercito Eyal Zamir e in generale di quasi tutto l’establishment di sicurezza e di intelligence, secondo cui una maggiore occupazione non migliorerebbe la sicurezza di Israele e anzi metterebbe in pericolo gli ostaggi.
In un comunicato pubblicato dopo quasi dieci ore di riunione del gabinetto di sicurezza (cioè il gruppo ristretto di ministri che hanno autorità sulla guerra) il governo ha anche diffuso quelli che ha definito «cinque princìpi per porre fine alla guerra». Sono: disarmare Hamas; il ritorno di tutti gli ostaggi, sia i vivi che i morti; la smilitarizzazione della Striscia di Gaza; il controllo della sicurezza della Striscia di Gaza da parte di Israele; e l’istituzione di un governo nella Striscia che non coinvolga né Hamas né l’Autorità Nazionale Palestinese.
L’ultimo passaggio rischia di complicare eventuali futuri negoziati perché l’Autorità palestinese, che governa parte della Cisgiordania, pur essendo screditata e indebolita, è ritenuta l’unica alternativa possibile per un governo palestinese della Striscia che non comprenda Hamas. Pochi giorni fa un gruppo di paesi arabi ed europei, riuniti in una conferenza all’ONU, aveva chiesto proprio che il governo della Striscia fosse ceduto all’autorità palestinese alla fine della guerra.
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Una versione precedente di questo articolo diceva che il piano di Israele prevedeva la conquista totale della Striscia di Gaza. Benché Benjamin Netanyahu abbia detto che questa è l’intenzione di Israele, allo stato attuale il piano prevede soltanto la conquista della città di Gaza.



