Un anno fa c’erano 350 tenniste migliori di Naomi Osaka e Victoria Mboko
Ora si giocheranno la finale dell'importante torneo di Montreal, entrambe inaspettatamente ma per motivi molto diversi

La finale femminile del Canadian Open di tennis, un importante torneo della categoria WTA 1000, si giocherà a Montreal nella notte tra giovedì e venerdì ed è molto attesa: fino a dieci giorni fa era decisamente impronosticabile. Si affronteranno infatti Victoria Mboko, una diciottenne alla sua prima finale nel circuito professionistico, e Naomi Osaka, ex numero 1 al mondo che non vince un torneo da 4 anni e nel frattempo ne ha passate parecchie. Ci si attende una partita spettacolare e intensa, e sia la vittoria di Mboko che quella di Osaka sarebbero una storia notevole.
Victoria Mboko compirà 19 anni a fine agosto e gioca in casa, perché è canadese. È nata negli Stati Uniti da genitori della Repubblica democratica del Congo, che si trasferirono a Toronto quando lei aveva 4 anni. È considerata una giocatrice promettente da qualche anno, ma quest’anno ha fatto grandi miglioramenti. Ha iniziato l’anno alla posizione 333 del ranking e il Canadian Open all’85esima: alla fine del torneo entrerà in top 50 (per come funziona il ranking, all’inizio è abbastanza semplice scalare la classifica, se si ottengono risultati sorprendenti).
Ha già giocato tante partite in questa stagione, molte nel circuito ITF, inferiore per importanza al WTA, vincendo vari tornei minori. Contando sia le partite ITF sia quelle WTA nel 2025 ha ottenuto 50 vittorie su 59 partite giocate, due delle quali al Roland Garros, lo scorso maggio, quando è arrivata fino al terzo turno eliminando giocatrici più esperte e quotate come Lulu Sun ed Eva Lys.
Nel torneo di Montreal si sta definitivamente affermando. In pochi giorni ha battuto tre vincitrici di tornei del Grande Slam: Sofia Kenin ai trentaduesimi di finale, Coco Gauff (attuale numero 2 del mondo) agli ottavi e, infine, Elena Rybakina al decisivo tie break del terzo set di una lunga ed entusiasmante semifinale, dopo aver anche annullato un match point dell’avversaria. Gauff l’ha definita una giocatrice molto atletica, che attacca ogni volta che ne ha la possibilità e che ha un atteggiamento positivo in campo.
Gli highlights della vittoria di Mboko contro Gauff
Mboko in effetti si è fatta notare per la rapidità con cui si muove in campo e per il suo stile potente e aggressivo. Nonostante sia ancora molto giovane, è anche una tennista che sa variare il suo gioco e difendersi con pazienza negli scambi lunghi. Lo ha spiegato lei stessa: «Mi piace prendere il controllo del punto, ma so che non posso averlo in ogni partita, perché ci sono tenniste che colpiscono più forte di me, quindi lavoro molto anche su difesa e contrattacco». La sua allenatrice è la francese Nathalie Tauziat, ex numero 3 del mondo apprezzata soprattutto per la varietà dei suoi colpi: «Mi spinge a utilizzare tutti gli aspetti del mio gioco, perché è così che giocava lei».
In questi giorni Mboko è riuscita a sfruttare a suo favore il grande tifo del pubblico di casa, mostrando spesso grande calma e freddezza nei momenti decisivi delle partite. In caso di vittoria in finale otterrebbe il suo primo titolo a livello WTA: farlo in un torneo 1000, la seconda categoria per importanza dopo i quattro tornei del Grande Slam, sarebbe notevole.

I tifosi con i cartelloni “Allez Vicky” (forza Vicky), molto diffusi in ogni partita giocata da Mboko al torneo di Montreal (Christinne Muschi/The Canadian Press via AP)
Per vincere, però, dovrà battere Naomi Osaka, che da anni non giocava così bene a tennis. Osaka ha 27 anni e cinque anni fa era la miglior tennista al mondo. Tra il 2018 e il 2021 vinse quattro tornei del Grande Slam, due US Open e due Australian Open, senza mai perdere una finale. La sua ascesa al primo posto del ranking fu dirompente, così come il suo successo fuori dal campo: diventò l’atleta più pagata al mondo, oltre che un’attivista per i diritti delle persone nere e una delle persone giapponesi più note al mondo, pur avendo vissuto per buona parte della vita negli Stati Uniti (non fu semplice per lei, da donna nera figlia di madre giapponese e padre haitiano, essere accettata da una società molto tradizionalista ed etnicamente omogenea come quella giapponese).
Nel 2021, durante il Roland Garros, fu tra le prime sportive a parlare dei suoi problemi di salute mentale, con particolare riferimento alla gestione del rapporto con i media e delle pressioni che, da tempo, doveva affrontare. Si prese una prima pausa di alcuni mesi dal tennis, poi tornò a giocare ma non ottenne più risultati notevoli, anche a causa di diversi infortuni. Saltò anche tutto il 2023, dopo aver annunciato a inizio anno di essere incinta (sua figlia nacque a luglio). All’inizio del 2024, quando tornò in campo, nel ranking era scesa alla posizione numero 833. Nell’ultimo anno e mezzo, nonostante altri infortuni, ha ripreso a giocare con discreta continuità; a gennaio si era qualificata per la finale del WTA 250 di Auckland (l’ha poi saltata per infortunio) e qualche mese dopo ha vinto il WTA 125 di Saint-Malo in Francia. Ai recenti Australian Open e Wimbledon ha raggiunto il terzo turno.
La finale di Montreal sarà la sua prima a livello 1000 da quella giocata nel 2022 a Miami, mentre l’ultimo torneo vinto da lei rimangono gli US Open del 2021. Al Canadian Open è tornata vicina al suo miglior livello e anzi in certe cose, come nel gioco a rete, è sembrata migliorata: lei stessa ha detto di sentirsi in eccellenti condizioni fisiche e mentali. È una giocatrice davvero difficile da affrontare quando è in forma, perché mette grande pressione alle avversarie con un gioco da fondo campo profondo e potente, a cominciare dal servizio.
La vittoria di Osaka in semifinale contro Clara Tauson
Di recente ha cambiato allenatore, separandosi da Patrick Mouratoglou (per 10 anni coach di Serena Williams) e iniziando un periodo di prova con Tomasz Wiktorowski, con il quale per il momento dice che si sta trovando molto bene. In tutto il torneo ha finora perso un solo set, ai trentaduesimi, e viene considerata favorita per la finale, che in Italia verrà trasmessa da Sky e Now, e in chiaro su Supertennis.



