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  • Giovedì 31 luglio 2025

Il Botswana vorrebbe prendersi De Beers

Cioè la più famosa azienda di diamanti, da cui dipende l'economia del paese: ma non è così semplice

Addetti alla pulitura dei diamanti a Gaborone, in Botswana, nel 2008
Addetti alla pulitura dei diamanti a Gaborone, in Botswana, nel 2008 (Getty/Per-Anders Pettersson)
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La scorsa settimana la ministra dei Minerali e dell’Energia del Botswana, Bogolo Kenewendo, ha detto al Financial Times che il suo governo vuole ottenere il controllo del gruppo De Beers, cioè della principale società al mondo che si occupa dell’estrazione e della commercializzazione di diamanti. De Beers è in crisi da tempo, da quando cioè i diamanti sintetici (creati in laboratorio, e non estratti da una miniera) hanno fatto diminuire la domanda di quelli naturali, su cui si basano le attività di De Beers e buona parte dell’economia del Botswana.

Insieme alla Russia, il Botswana è uno dei principali paesi al mondo produttori di diamanti naturali. Da decenni ha rapporti molto stretti con De Beers, che in maggioranza vende proprio diamanti estratti in Botswana: talmente stretti che di fatto il governo dipende da De Beers per poter vendere i propri diamanti, e possiede anche una quota di minoranza (del 15 per cento) nella società. Nelle settimane scorse il presidente Duma Boko ha annunciato che il governo vuole aumentare la propria quota in De Beers, con l’obiettivo di assumerne il controllo. Questo, ha detto Boko, gli permetterebbe di gestire l’intero processo di vendita dei diamanti: ha anche spiegato di non essere soddisfatto di come lo sta facendo De Beers.

De Beers è il principale venditore di diamanti naturali, ma da anni il settore è in grossa crisi. Come detto il principale motivo è la concorrenza dei diamanti sintetici, che vengono prodotti in laboratorio e che per composizione chimica sono uguali ai diamanti naturali, estratti dalle miniere dopo processi geologici durati milioni di anni. I diamanti sintetici sono diventati molto popolari principalmente perché costano meno di quelli naturali. Dal 2015 al 2024 i diamanti sintetici sono passati dall’1 per cento al 20 per cento delle vendite totali, e molto probabilmente continueranno ad aumentare.

Molti produttori di diamanti naturali hanno cercato di adattarsi, iniziando anche a produrre e a vendere diamanti sintetici, ma De Beers ha scelto di occuparsi esclusivamente di quelli naturali (dopo un breve esperimento) e sta cercando di aumentare le vendite anche tramite campagne pubblicitarie e di comunicazione. Non ci sta però riuscendo granché, dato che negli ultimi due anni ha subìto grosse perdite. La società mineraria Anglo American, che possiede De Beers, ha annunciato che intende vendere la società con un processo di offerta pubblica iniziale (in sostanza, offrirà le azioni di De Beers in libera vendita sul mercato azionario), anche se non si sa ancora esattamente quando.

Oltre a essere un problema per De Beers, la crisi del mercato dei diamanti naturali negli ultimi anni ha creato grosse difficoltà al Botswana: la vendita di diamanti rappresenta l’80 per cento delle esportazioni del paese, un terzo delle sue entrate fiscali e un quarto del suo Prodotto interno lordo. La crisi ha provocato una diminuzione piuttosto consistente del PIL lo scorso anno (il Botswana è uno dei pochissimi paesi africani in cui è successo), e ha portato importanti cambiamenti nella politica del paese: anche a causa della crisi economica, alle elezioni dello scorso anno il partito che guidava il Botswana da quando era diventato indipendente (nel 1966, dal Regno Unito) ha perso per la prima volta. La diminuzione dei ricavi ha anche portato il governo a valutare la riduzione di varie spese o l’introduzione di nuove tasse.

Una modella indossa una collana di diamanti di De Beers a un evento nella capitale del Botswana, Gaborone, nel 2013

Una modella indossa una collana di diamanti di De Beers a un evento nella capitale del Botswana, Gaborone, nel 2013 (Getty/Per-Anders Pettersson)

De Beers e il governo del Botswana collaborano da decenni nell’estrazione dei diamanti. Lo fanno attraverso una società, Debswana, controllata in parti uguali da entrambi. I profitti però non sono divisi ugualmente: il governo del Botswana al momento ha diritto a tenere per sé il 30 per cento dei diamanti estratti da Debswana. Negli scorsi anni il governo è riuscito a negoziare condizioni più favorevoli: la quota di diamanti grezzi che potrà tenere aumenterà gradualmente in futuro, fino a raggiungere il 50 per cento nel 2033.

Molti esperti considerano il Botswana un caso di successo per come è riuscito a usare le risorse della vendita dei diamanti per migliorare l’economia e la qualità della vita della popolazione. Restano però grossi problemi di diseguaglianze, e il paese non ha diversificato abbastanza la propria economia per aprirla ad altre attività. Negli ultimi anni il governo ha cercato anche di stimolare la creazione di un’industria locale per tagliare e lavorare i diamanti grezzi: i risultati però sono ancora piuttosto limitati, tra le altre cose anche per la mancanza di manodopera qualificata.

Da quando è diventato presidente, nel 2024, Boko ha criticato in varie occasioni gli accordi fatti in passato tra il governo del Botswana e De Beers, sostenendo che il Botswana avrebbe potuto ottenere condizioni migliori. Boko ha spiegato che acquistare De Beers permetterebbe al paese di controllare meglio la vendita dei propri diamanti, in tutte le fasi della catena produttiva, aumentando i profitti per il paese. La società mineraria Anglo American ha confermato che il governo del Botswana sta trattando per aumentare la sua quota all’interno della società. Il Botswana, essendo già un socio di minoranza di De Beers, avrebbe anche un diritto di priorità sull’acquisto di azioni.

Secondo diversi esperti, è comunque difficile che riesca ad acquistare De Beers, soprattutto perché non è chiaro se al momento abbia le risorse economiche per farlo, tra le altre cose anche a causa della crisi degli ultimi anni. Al tempo stesso, è difficile che Anglo American possa vendere il gruppo senza raggiungere un qualche tipo di accordo con il governo botswano.