Al comune di Milano è un giorno di decisioni importanti
Il sindaco Sala parlerà in consiglio delle inchieste sull'urbanistica, del suo futuro e di quello di San Siro

Domenica una delegazione del Partito Democratico di Milano ha incontrato il sindaco Beppe Sala per confrontarsi sulla linea politica da tenere dopo l’inchiesta della procura di Milano sulla gestione dell’urbanistica in città. Il PD ha confermato che sosterrà il sindaco, dopo aver ricevuto garanzie sulle questioni che la maggioranza dovrà affrontare negli ultimi due anni di mandato: il diritto alla casa e una direzione più chiara dello sviluppo urbanistico, tra le altre cose. Nella giornata di oggi è previsto che vengano prese altre decisioni importanti, relative sia alla giunta che ai progetti della città.
Negli ultimi giorni la stabilità della maggioranza era stata messa in discussione dalle accuse della procura di Milano, che ha chiesto gli arresti domiciliari dell’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi e dell’ex presidente della commissione paesaggio Giuseppe Marinoni oltre che di alcuni imprenditori immobiliari. Tra gli indagati c’è anche il sindaco, accusato di aver confermato Marinoni a capo della commissione paesaggio pur sapendo del suo coinvolgimento in un’inchiesta, e di essere intervenuto nella procedura di approvazione del progetto del cosiddetto Pirellino. Già la scorsa settimana, però, il PD aveva detto che lo avrebbe sostenuto, definendo «tossica» la narrazione intorno alle inchieste. E ci sono state dichiarazioni di solidarietà nei confronti di Sala anche tra gli amministratori del centrodestra.
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Nel pomeriggio di lunedì Sala parlerà durante il consiglio comunale. Secondo le ricostruzioni fatte dai giornali, negli ultimi giorni il sindaco ha preparato due discorsi con un inizio identico e un finale diverso: il primo finale per confermare di proseguire il mandato nonostante l’inchiesta, il secondo invece concluso con le dimissioni. Ora che il suo partito ha confermato il sostegno, è più probabile che Sala decida di andare avanti per portare a termine i progetti avviati.
Uno dei più importanti riguarda il futuro dello stadio di San Siro e dell’area circostante, che il comune di Milano vorrebbe vendere alle società Inter e Milan. Il sindaco avrebbe voluto presentare la delibera per la vendita in consiglio comunale entro la fine di luglio, ma l’inchiesta ha complicato i piani. Secondo le ultime ipotesi, la delibera potrebbe essere rinviata a settembre per evitare che il dibattito venga condizionato dalle notizie relative all’inchiesta.
Le procedure e i tempi sono molto importanti, perché il 10 novembre entrerà in vigore un vincolo di tutela del secondo anello che impedirebbe di vendere lo stadio. La scorsa settimana il tribunale amministrativo della Lombardia (TAR) ha respinto la richiesta di un comitato secondo cui il secondo anello sarebbe già vincolato.
Al consiglio comunale di lunedì pomeriggio parteciperà anche l’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi, di cui la procura ha chiesto gli arresti domiciliari. Non si sa ancora se Tancredi parlerà, ma è molto probabile che si dimetterà dopo l’intervento del sindaco Sala. In caso di dimissioni, potrebbe evitare i domiciliari, visto che l’arresto è una misura cautelare chiesta anche sulla base del suo ruolo: secondo la procura, da assessore Tancredi ha un accesso a documenti e informazioni che gli permetterebbe di “inquinare” le prove o di continuare a commettere i reati di cui è accusato.



