• Domenica 13 luglio 2025

Visitare la Russia non è per niente facile

Soprattutto per i turisti occidentali: c’entrano la guerra, le sanzioni e i prezzi dei biglietti aerei

di Valentina Melis

Turisti in posa di fronte alla piazza Rossa
Turisti in posa di fronte alla piazza Rossa (AP Photo/Alexander Zemlianichenko)
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Questo e gli altri articoli della sezione Capire il turismo di oggi sono un progetto del workshop di giornalismo 2025 del Post con la Fondazione Peccioliper, pensato e completato dagli studenti del workshop.

Da quando è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina, nel febbraio del 2022, visitare la Russia è diventato complicato per i turisti occidentali: in molti casi non ci sono voli diretti, quindi bisogna fare scali o procedere via terra; le principali carte di credito non funzionano e bisogna attrezzarsi con i contanti. A questo si aggiungono i problemi di sicurezza e quelli dati da un’economia parecchio indebolita da oltre tre anni di guerra.

L’invasione dell’Ucraina è iniziata in un momento già delicato per l’economia russa, quando il governo di Vladimir Putin aveva appena cominciato ad allentare le restrizioni per la pandemia di Covid-19, e ha reso molto difficile la ripresa del turismo. Secondo dati riportati dal Moscow Times, un quotidiano russo indipendente, nel 2019 la Russia ha avuto più di 5 milioni di turisti, mentre nel 2022 sono stati circa 90mila: un calo del 98 per cento. Non si trovano dati più recenti: è verosimile che i numeri siano un po’ aumentati, ma che siano comunque ben lontani da quelli di prima della pandemia e della guerra.

Come detto, i problemi riguardano soprattutto i turisti provenienti dai paesi occidentali, che a partire dal 2022 hanno imposto pesanti sanzioni economiche alla Russia. Quelle che hanno influito sul turismo sono soprattutto due: sulle compagnie aeree e sui circuiti di pagamento elettronico.

Per via delle sanzioni, gli aerei di compagnie russe non possono sorvolare gli spazi aerei dei paesi dell’Unione Europea, degli Stati Uniti e del Regno Unito, né accedere ai loro aeroporti.

In risposta, la Russia ha a sua volta chiuso l’accesso al proprio spazio aereo alla maggior parte delle compagnie europee, fatta eccezione per la Serbia Airlines e per la compagnia bielorussia Belavia, entrambe di paesi alleati del regime di Putin.

Di conseguenza, chi viaggia dagli Stati Uniti o dall’Unione Europea può arrivare in Russia solamente facendo scalo in uno dei paesi da cui ancora partono voli diretti: per i cittadini europei di solito sono Turchia, Armenia o Azerbaijan. In alternativa si può arrivare via terra, ad esempio partendo dall’Estonia o dalla Lettonia. Entrambe sono soluzioni complicate, che allungano notevolmente i tempi di viaggio.

Francesco Contardi è proprietario di Incoming Russia, un’agenzia di viaggi con sedi sia in Russia sia in Italia. Secondo lui, quello dei voli è il problema più rilevante per gli italiani che vogliono visitare il paese. Dice che fino a qualche anno fa, in Italia c’erano una ventina di aeroporti dai quali partivano voli diretti per la Russia (operati principalmente da compagnie russe). Oggi invece è necessario fare scali molto lunghi, e i costi del viaggio sono aumentati parecchio.

Turiste in piazza Rossa, Mosca

Turiste in piazza Rossa, Mosca, maggio 2023 (AP Photo/Alexander Zemlianichenko)

Un altro problema è quello dei pagamenti. Dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina molti paesi occidentali hanno escluso alcune delle principali banche russe dal sistema SWIFT, una piattaforma di scambio di messaggi telematici per gli istituti bancari, usata per gestire i pagamenti internazionali. Visa e Mastercard, i maggiori circuiti di pagamento, hanno interrotto i propri servizi in Russia. Nella pratica questo comporta che le carte di pagamento legate a questi circuiti non possono essere usate per pagare, e neanche per fare bonifici internazionali online.

Per quanto riguarda i contanti, è sempre possibile cambiare gli euro in rubli prima di attraversare il confine. Contardi, dell’agenzia di viaggi, dice che soprattutto vicino alle frontiere dei paesi baltici ci sono molti uffici di cambio valuta.

In teoria è possibile anche portare euro in contanti e cambiarli in rubli una volta arrivati in Russia, ma la situazione si complica notevolmente. Le sanzioni dell’Unione Europea vietano di introdurre in Russia euro o altre valute dei paesi membri per usi commerciali, mentre è permesso portare i soldi necessari per coprire i costi del viaggio e del soggiorno. Non è chiaro però come questa somma dovrebbe essere calcolata, né cosa possa includere: il fatto che non ci sia un limite stabilito in modo chiaro e univoco complica ulteriormente le cose e può scoraggiare chi vuole visitare la Russia.

Solitamente negli aeroporti non vengono fatti controlli sul trasporto dei contanti, quindi basta rispettare la regola generale valida per chiunque viaggi fuori dall’Unione Europea: se si vogliono portare banconote per 10mila euro o più, bisogna dichiararlo alle autorità di frontiera del paese da cui si parte.

Al contrario, se si attraversa il confine via terra partendo da un paese dell’Unione Europea, è possibile incorrere in controlli doganali che verificano anche quali valute si hanno e il loro importo. Capita spesso a chi attraversa il confine da Narva, nel nord dell’Estonia. L’ufficio estone per le Imposte e le dogane dice che ci sono state diverse violazioni di queste restrizioni: per questo i controlli sono diventati piuttosto lunghi, e il tempo medio di attesa è di 12 ore.

Nicolas è uno studente italiano che ha visitato la Russia nella primavera del 2024, ed è entrato nel paese proprio passando dal confine estone a Narva. Dice che durante i controlli le autorità locali gli hanno effettivamente chiesto se avesse con sé dei contanti, e racconta che attraversare la frontiera estone è un’esperienza quantomeno «avventurosa». È possibile prendere un autobus che porta da Tallinn a Narva, ma il ponte che collega Narva alla città russa di Ivangorod è chiuso ai veicoli, quindi si può attraversare solo a piedi.

L’Estonia dice che il ponte è stato chiuso al transito dei veicoli per decisione del governo russo, ufficialmente per lavori di ristrutturazione, e non si sa quanto durerà questa situazione. Inoltre il ponte è aperto al passaggio pedonale solo durante il giorno, mentre resta completamente chiuso dalle 23 alle 7.

Il ponte che collega Narva alla citta russa di Ivangorod, nel 2022

Il ponte che collega Narva alla citta russa di Ivangorod, nel 2022 (Jeff J Mitchell/Getty Images)

Negli ultimi tre anni il governo russo non ha adottato politiche più severe per il rilascio di visti d’ingresso. Anzi: ad agosto del 2023 ha introdotto il visto elettronico, accessibile ai cittadini di 55 paesi (tra cui l’Italia), che consente un soggiorno di massimo 16 giorni.

È probabile che questa misura sia stata pensata per incoraggiare la ripresa del turismo. Tuttavia Contardi dice che oggi chi viaggia in Russia lo fa più che altro per motivi di lavoro o personali, per esempio perché ha attività economiche o legami familiari nel paese.

La sua agenzia di viaggi nel 2024 ha avuto più richieste rispetto agli anni precedenti: la maggior parte però non erano turisti, e soprattutto non erano quasi mai viaggi di gruppo, che un tempo costituivano una parte rilevante dei viaggi organizzati dalle agenzie in Russia. Questo ha a che fare, secondo lui, più che altro con i prezzi molto alti dei biglietti aerei, e in generale con le difficoltà di raggiungere il paese. Anche la questione dei soldi rende i viaggi molto più complicati.

Ai problemi causati dalle sanzioni occidentali si aggiungono varie preoccupazioni legate alla sicurezza. Recentemente è successo più volte che gli aeroporti russi abbiano dovuto interrompere i servizi e ritardare molti voli a causa di attacchi di droni ucraini, creando caos e disagi. Se ne è parlato molto anche in occasione dell’ultima parata per il “Giorno della Vittoria”, con cui il 9 maggio di ogni anno la Russia ricorda la vittoria dell’Unione Sovietica nella Seconda guerra mondiale. Nei giorni immediatamente precedenti all’evento alcuni aeroporti di Mosca erano stati chiusi per via di un attacco con droni ucraino: erano stati cancellati centinaia di voli, causando disagi a circa 60mila passeggeri.

In generale la situazione di instabilità dovuta alla guerra scoraggia il turismo. Il ministero degli Esteri italiano, come quelli di altri paesi europei, continua a consigliare di rimandare i viaggi in Russia a meno che non siano strettamente necessari.

Per tutte queste ragioni è raro vedere turisti occidentali nelle città russe. Il governo russo sta cercando di incoraggiare l’ingresso di turisti dal Medio Oriente e dall’Asia, e in effetti nel 2024 la Russia è stata molto visitata da persone cinesi, e la tendenza sta continuando anche quest’anno.

Tuttavia, è difficile che il paese torni ad attirare i numeri di turisti che accoglieva prima della pandemia, almeno fino a quando andrà avanti la guerra con l’Ucraina. Non vanno sottovalutati gli effetti negativi che la guerra ha avuto sull’immagine e la reputazione della Russia, che portano molti a scegliere di non visitarla a causa di considerazioni etiche oltre che di ostacoli pratici.