I motori dell’aereo precipitato in India erano stati spenti poco prima dell’incidente
Lo dice un rapporto preliminare, ma non è ancora chiaro chi o cosa abbia azionato gli interruttori

L’Agenzia per le indagini sugli incidenti aerei indiana ha pubblicato un rapporto preliminare sul grave incidente del volo Air India 171, precipitato circa un minuto dopo il decollo dall’aeroporto di Ahmedabad il 12 giugno. Secondo il rapporto l’incidente è stato causato dall’interruzione temporanea del flusso di carburante ai motori, che quindi si sono spenti, facendo precipitare l’aereo a terra. Nell’incidente sono morte 241 persone a bordo (cioè tutte tranne una) e 19 a terra, che si trovavano nell’edificio contro cui si schiantò l’aereo.
Nelle cabine di pilotaggio dei moderni jet di linea ci sono tipicamente due interruttori con cui si può attivare o disattivare l’alimentazione di ciascuno dei motori dell’aereo: in questo caso però non è chiaro perché, o da chi, siano stati azionati gli interruttori per spegnere i motori. La scatola nera ha registrato una conversazione nella cabina di pilotaggio avvenuta pochi secondi dopo il distacco da terra dell’aereo: uno dei due piloti aveva chiesto all’altro perché avesse azionato l’interruttore, e quello aveva risposto di non averlo fatto. Il rapporto non identifica chi dei due abbia detto cosa, ma in quel momento il comandante stava supervisionando il decollo e il primo ufficiale stava effettivamente pilotando l’aereo.
I due piloti quindi hanno riattivato il flusso di carburante, ma solo un motore ha poi ricominciato a produrre spinta: l’altro per qualche motivo non si è riacceso nei pochi secondi in cui l’aereo ha continuato a rimanere in aria. Poco dopo i piloti hanno lanciato il segnale di mayday per chiedere aiuto. L’assenza di spinta ha causato la rapida discesa del jet, un Boeing 787, che si è poi schiantato a terra, contro un ospedale e contro la struttura dove alloggiavano i medici e gli studenti di medicina che ci lavoravano.
Il comandante si chiamava Sumeet Sabharwal, aveva 56 anni e 15.638 ore di volo di esperienza, ed era anche un istruttore per Air India. Il primo ufficiale si chiamava Clive Kunder, aveva 32 anni e 3.403 ore di volo.

I comandi di un 787-8 Dreamliner, il modello del volo Air India precipitato il 12 giugno. Gli interruttori in questione sono i due globi neri sotto le maniglie, al centro del pannello: ai lati ci sono due barre di metallo per evitare che vengano toccati per sbaglio (Thomas Vandermeiren/Wikimedia)
Gli interruttori in questione si trovano in mezzo ai sedili dei due piloti, dietro e sotto al punto dove si trovano le maniglie per regolare la potenza dei motori. Sono progettati in modo che sia molto difficile toccarli accidentalmente, e la loro funzione non è in alcun modo automatizzata: richiede sempre l’intervento manuale dei piloti. Servono ad accendere i motori per il decollo, a spegnerli una volta tornati a terra, o, molto più raramente, a riavviarli in caso di avarie in volo.
Il rapporto preliminare dice che nel 2018 venne segnalato un problema con gli interruttori sui Boeing 737, che sono analoghi a quelli installati sui 787, cioè il modello precipitato in India: in alcuni casi gli interruttori erano privi della sicura che impediva che venissero spostati per sbaglio. Le autorità dell’aviazione negli Stati Uniti (dove era stato segnalato il problema) non obbligarono le compagnie aeree a ispezionare le cabine, e Air India non fece controlli sui propri aerei. Il pannello con gli interruttori sull’aereo precipitato venne sostituito per l’ultima volta nel 2023, e non erano mai stati segnalati problemi.
L’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile, un’agenzia dell’ONU, richiede alle agenzie nazionali per la sicurezza degli aerei di pubblicare un rapporto preliminare entro un mese da ogni incidente aereo. Le indagini per ottenere un rapporto definitivo, e quindi maggiori certezze sulle cause di un incidente e su eventuali falle della sicurezza e provvedimenti correttivi da prendere, possono richiedere molto più tempo, fino a diversi anni. In questo caso il rapporto non ha segnalato provvedimenti particolari che le compagnie aeree o i produttori di aerei devono prendere, né riguardo al comportamento dei piloti né riguardo ai componenti degli aerei.
Il rapporto preliminare non ha individuato altri problemi con l’assetto dei comandi dell’aereo o con il carburante, né la presenza di uccelli che potrebbero essersi scontrati con l’aereo (una causa di molti incidenti) o anomalie nel suo peso al decollo. Il volo Air India 171 era diretto all’aeroporto di Gatwick, a Londra. L’unico sopravvissuto a bordo si chiama Vishwash Kumar Ramesh.
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